Sinossi *: Dalla musica classica al jazz, dalla musica leggera al rap e affini, le artiste italiane faticano a far riconoscere il loro talento e il loro impegno, perché ancora richieste soprattutto e solo come cantanti e interpreti. Manager, cantautrici, compositrici, strumentiste, arrangiatrici, tecniche del suono, direttrici d’orchestra, sovrintendenti la domanda è: la musica italiana è un settore dove esistono pari opportunità tra i generi o è ancora saldamente nelle mani degli uomini? In gioco entrano spesso fattori che per un uomo non costituiscono alcun pregiudizio alla carriera, mentre per una donna ancora sono determinanti: l’aspetto fisico, l’età, la mancanza di tutele sociali e giuridiche. Troppe rinunciano prima di arrivare al successo, troppe ancora sentono di non poter essere serenamente artiste nella vita pubblica e donne e madri nella vita privata. Molte sono ancora soggette a ricatti sessuali che deviano il loro percorso. Qualche passo avanti c’è stato, poco e molto in ritardo rispetto ai paesi anglosassoni o del nord Europa. Da Fiorella Mannoia a Carmen Consoli, Pilar, Tosca, Paola Zukar, Manuel Agnelli, Mara Maionchi, tra le tante testimonianze. Un racconto corale, transgenerazionale, con lo sguardo attento anche alle giovanissime e alla loro istintiva attitudine ad abbattere barriere e stereotipi. Tra le storie raccontate, anche quelle di straordinarie artiste, molto note e stimate nell’ambiente ma che non riescono a entrare nel cosiddetto mainstream, spesso dimenticate dai grandi festival, in affanno in un ambiente che in molti ancora definiscono maschilista e sessista.