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Daniele Zingaro  (20/06/2007 @ 15:42)
Quando ho visto questo film ho pensato semplicemente...oh mio Dio!!!
Simone Pinchiorri  (29/01/2007 @ 19:04)
"Saimir" di Francesco Munzi è un film sull'immigrazione, tema trattato da un punto di vista nuovo ed originale. Non è la classica storia che si può ritrovare sui quotidiani, ma la rappresentazione vera e propria della vita di una famiglia e di un ragazzo albanese, venuti in Italia a cercare fortuna. Il regista descrive la quotidianità di Saimir in ogni suo atteggiamento, mescolando il tema dell'adolescenza a quello dell'immigrazione. Il ragazzo vuole un futuro diverso dal presente che sta attualmente vivendo, a differenza del padre che cerca il benessere immediato tramite lavori "sporchi". Il padre è un essere umano e per questo pronto a sbagliare pur di dare felicità e benessere al figlio ed alla sua nuova compagna. La vita dura e la gente cattiva che circondano Saimir non sono accettate dal ragazzo, che rincorre l'amore per una ragazza italiana, Michela. Questa è spaventata dalle troppe diversità tra i due: è una storia di amore senza futuro, ma che Saimir vorrebbe a tutti i costi. Molto bella la scena del furto nella villa. In questa sequenza i "ladri" ragazzini, tutti veri rom presi dai campi nomadi o per la strada dal regista, irrompono in una casa ricca ed opulenta e il furto piano piano che va avanti diventa quasi un gioco per loro, attratti da cose mai viste e mai possedute. Uno di loro addirittura fa il bagno nella piscina della villa. Bella anche l'ambientazione con sullo sfondo il mare invernale del litorale laziale, che da ancora più instabilità alla storia, quasi fosse una metafora della vita di questo gruppo di immigrati albanesi alla ricerca di una sopravvivenza difficile in un paese straniero. Emblematico il silenzio iniziale di Saimir, quando il bambino di Pristina gli chiede come è l'Italia. Il protagonista non risponde, e questo racchiude tutto il suo disprezzo per la vita che sta passando. "Saimir" è una pellicola dalle forti emozioni, dalle emozioni autentiche, che si notano negli sguardi e nei gesti dei protagonisti, che sognano il miraggio di una vita diversa lontano da tutte le peripezie che un immigrato deve attraversare nel nostro paese...

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