Recensioni di :
- La dura vita dei minatori lungo "Le Vie dell’Argento"


Sinossi *:
Il documentario vuole mostrare il netto contrasto tra la bellezza dei paesaggi incontaminati e indimenticabili e le condizioni di estrema povertà e sfruttamento, in alcune zone del sud America. In particolare qui ci troviamo in una regione che comprende parte della Bolivia, Argentina e Cile. Il film ci porta lungo le vie percorse da colonizzatori spagnoli e contrabbandieri, che da Potosì, ricchissima città mineraria boliviana, giungevano alla costa cilena, dove imbarcazioni salpavano verso l’Europa cariche dell’argento estratto. Grazie a quell’argento ottenuto con la schiavitù e la morte di migliaia di indios, l’Europa ebbe il suo Rinascimento. Ma oggi, nelle miniere di Potosì, l’inferno è ancora presente.

NOTIZIE 'Le Vie dell’Argento'

Libri


Libro sul film "":
"Le Vie dell'Argento. Paradiso e Inferno + DVD"
di Massimo Belluzzo, Luciano Covolo, 160 pp, C&B Edizioni, 2007
Le vie dell'argento si snodano da Buenos Aires verso il nord, per arrivare a Lima, in Perù. Il libro prende in considerazione la prima parte del viaggio; da salta (argentina) a Potosì (Bolivia). negli anni 1500-1800 Potosì era la città più ricca al mondo: la corona di Spagna ne sfruttò gli immensi giacimenti d'argento. Il paradiso è rappresentato da zone dal fascino incredibile, da una natura straordinaria dove le montagne si specchiano nel cielo con i colori dell'arcobaleno, da foreste e deserti da sogno. L'inferno è rappresentato dall'uomo che sfrutta se stesso: ancora oggi nelle miniere di Potosì lavorano sedicimila minatori, di cui tre/quattromila sono ragazzi di età fra i 9 e i 16 anni; senza nessuna sicurezza, senza controllo di orario, con la silicosi che ti uccide a 40 anni.
Prefazione del libro dello scrittore e documentarista Folco Quilici.

prezzo di copertina: 30,00



Note:
Le troupes trevigiane, con l’autore e produttore Massimo Belluzzo, assieme al fotografo Luciano Covolo, hanno camminato lungo le strade dei contrabbandieri che per tre secoli, dal 1500 al 1700, dalle miniere del sud della Bolivia raggiungevano Buenos Aires per piazzare l’argento che partiva dal porto della capitale argentina.

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