Sinossi *:
Bastano due donne per creare mondo. A Cagliari Maria Giovanna e Mariolina creano l’Ifold, un’impresa per la formazione delle donne con più di cento dipendenti e settecento collaboratori a progetto. A Verona Barbara e Anastasia, ispirandosi all’artista catalana Marga Ximenes, scommettono sulla galleria Esposta, un luogo dove le artiste e gli artisti sono invitati a collaborare e co-abitare uno spazio comune in un “fare che lega in relazione”.
Passioni, desiderio, azzardo e scommessa sono alla base delle molte storie narrate nel documentario. A tenerle insieme un filo di pensieri e di pratiche che sembrano dire a ogni donna: “Va’ avanti!”.
La storia - un intreccio di storie, esperienze, ritratti - comincia da Milano, dove a partire dai primi anni ’60, alcune donne s’incontrano nelle case e cercano un’altra via rispetto a quella tracciata dall’emancipazionismo.
Guardano oltre la parità e il riconoscimento dei diritti negati. Sono alla ricerca di un senso pieno e originale di essere donne. Parlano tra loro di come dovrebbe essere un mondo che tenga conto della differenza dei corpi, delle storie, dei desideri. E scoprono che quello che serve è innanzitutto il rapporto con le proprie simili per ritrovare le proprie radici.
Con La politica del desiderio ci mettiamo sulle tracce di questo femminismo che ha fatto delle case il suo primo luogo d’incontro e si è poi trasferito nelle librerie, nelle biblioteche, nelle università, nei centri di documentazione. Quel femminismo che non si è ingolfato nei cortei, non ha esaurito le proprie energie in sfinenti dibattiti parlamentari, ma è entrato nella vita di molte e ha prodotto cambiamenti nella realtà di oggi.
E’ il “femminismo della differenza”, quello che viene raccontato, un fenomeno considerato in Europa e negli Stati Uniti come una “perla” della cultura italiana.
E’ soprattutto di questa onda lunga che La politica del desiderio racconta. Dei segni visibili di una rivoluzione che ha trasformato il mondo del lavoro, le relazione tra donne e uomini, ma anche la concezione dell’economia e della società.
I segni del cambiamento lento, tenace, incarnato, si trovano ovunque, nelle grandi città come in tanti piccoli paesi italiani, dove non te l’aspetteresti, ma trovi una libreria delle donne, un’associazione, un centro di documentazione che tiene incontri, pubblica riviste.
Sono tante le protagoniste di questa storia fatta di storie personali che hanno il fascino e la magia di una parzialità vissuta, il cui ricordo emoziona, le cui parole sono pezzi di vita. Donne che si dedicano con passione a cercare strade di un differente stare al mondo e fare politica mettendo in gioco tutto: pensieri, corpi, emozioni.
Quella che Eric Hobsbawm ha definito “l’unica rivoluzione non fallita di questo Secolo”, Luisa Muraro l’ha attraversata tutta, con il suo impegno politico, la sua passione per la filosofia, i testi che ha scritto. Nel suo ultimo libro “Al mercato della felicità” chiama tutti noi a continuare un lavoro d’amore per la vita, per la differenza, per il mondo che abitiamo. “Che cosa sarebbe la nostra vita senza grandi desideri? Si può desiderare ciò che sembra impossibile da ottenere?”, si chiede. E afferma: “Il mondo è salvo, proprio grazie a questa condizione”.

NOTIZIE 'La Politica del Desiderio'

Libri


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"La Politica del Desiderio. Libro+DVD"
di Manuela Vigorita, Flaminia Cardini, Libreria delle Donne di Milano, 2010
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