Data di Uscita: non disp. Autore: Maurizio Serafini, Luciano Monceri Etichetta: Arte Nomade Numero Tracce: 8 |
Titoli Tracce: 1. Requiem 2. Terra mia 3. Ouagadougou 4. Chicago, Boston, New York 5. Little bits - Jimmy Blythe 6. Blues de lo scarpà 7. Cuba 8. Cantu a dispettu Note: "Succo di Marca" non ha una vera e propria colonna sonora, essendo un film dove i personaggi e le situazioni sono già da soli fortemente caratterizzati e dove dialoghi e situazioni sono molto espliciti ed efficaci, data la mordace verve comica degli attori e del canovaccio da essi seguito. Tuttavia è possibile comunque compiere una breve indagine sulle scelte e sugli utilizzi della musica all’interno del film. Sono presenti entrambe le forme classiche della musica da film, quelle accreditate dalla teoria cinematografica: la musica diegetica, detta anche musica in scena, cioè quella che proviene direttamente dalla realtà fittizia dei personaggi, dal loro ambiente cinematografico, come ad esempio nella scena del nightclub o in quella di Normado e Piove al bar. In questi casi la musica è parimenti sentita dai personaggi della scena e dagli spettatori, è essa stessa, potremmo dire, un personaggio più o meno in primo piano, partecipe dell’universo inventato del film. C’è poi la musica extradiegetica o fuori scena, percepita solo dal pubblico e non dai personaggi, un po’ come la voce narrante. In Succo di Marca questo tipo di musica ha prevalentemente due funzioni: di sottofondo, che si limita cioè al riempimento e al supporto per lo più neutro alla scena, e di commento, che serve a potenziare il senso del racconto e delle immagini, a rafforzare gli altri linguaggi, come quello visivo o verbale. Un esempio di musica di sottofondo sono i motivetti di vario tipo che accompagnano i cambi di scena, le dissolvenze, o la scena degli innamorati dove la musica è puro contorno, sullo stile del cinema Hollywoodiano. Mentre fungono da commento alla situazione filmica i brevi inserti musicali presenti nei momenti di riflessione sulle Marche da parte di Piove, dove il sound della fisarmonica sorregge e contribuisce a dare senso alle parole dello scrittore, o i jingle dal sapore sexy soft che sottolineano l’avvenenza delle giovani studentesse disposte a tutto pur di superare un esame, nella scena dell’Università. In questo caso la musica serve anche ad anticipare il clima e l’atmosfera di ciò che accadrà a breve. Infine bisogna sottolineare la presenza di una scena tipo musical presente nel film, quella che racconta del viaggio di Mario e Neno a Cuba, quasi interamente cantata e ballata proprio come in uno degli spettacoli di Broadway. In questo caso la musica non solo è costantemente presente sulla scena ma è addirittura il linguaggio prescelto per la narrazione. Essa potenzia la forza comica del racconto, favorendo il senso ritmico ed esprimendo al meglio la vivacità e i colori della situazione. |
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