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IN SALA

Data di uscita: n.d.
Distributore: n.d.
Note: Anteprima il giorno 03/04/2011 all’Auditorium Parco della Musica di Roma.


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DVDData di uscita: 18/10/2012
Produzione: Terminal Video
Formato Schermo: 16:9
Lingua Audio: italiano Dolby Digital 2.0
Note: DVD 1: Andrea Camilleri con "I mille, la Sicilia, l'Unità" + Carlo Lucarelli con "Adua: la sconfitta di un'utopia"
DVD 2: Melania Mazzucco con "Emigranti: alla ricerca della felicità" + Alessandro Baricco con "Caporetto: il racconto di un'infamia"
DVD 3: Dacia Maraini con "La vergogna delle leggi razziali" + Sandro Veronesi con "Gli italiani invisibili del boom economico"
DVD 4: Giancarlo De Cataldo con "Il terrorismo e il caso Moro: un Paese interrotto" + Francesco Piccolo con "La televisione che ci ha cambiati"
Film per tutti
Prezzo di listino: 14,99
Questo DVD risulta fuori catalogo


DVD IN EDICOLA

Dati disponibili:
uscita il 08/04/2011 con La Repubblica / l'Espresso a € 9,99 - Andrea Camilleri
I Mille, la Sicilia, l’Unità

Dall’entusiasmo dello sbarco di Garibaldi alle prime difficoltà dell’unificazione, Andrea Camilleri, che così bene ha descritto la Sicilia post unitaria nei suoi romanzi, racconta le origini della nostra storia unita, ricorrendo alla letteratura: da Verga a Tomasi di Lampedusa, fino ai suoi libri, tra cui Un filo di fumo, Il birraio di Preston, La bolla di componenda, La concessione del telefono.
L’arrivo dei Mille, la leva obbligatoria, i prefetti e la burocrazia piemontese, il brigantaggio e la repressione, ma anche la straordinaria annessione dell’isola al Regno d’Italia e la necessità, comunque, di un nuovo percorso unitario, sono i temi affrontati da Camilleri nella sua narrazione.
Attraverso una delle voci letterarie più importanti di oggi comprenderemo il senso dell’essere un solo Stato, anche a partire dalle differenze e dalle problematiche di questi centocinquant’anni.
Mi arrabbio molto, lo dico sinceramente, quando sento parlare di secessioni o di indipendenze delle regioni. Perché da siciliano ho già dato il contributo a questa imbecillità. Nell’immediato dopoguerra, ci sono stati gli anni del separatismo siciliano, che hanno portato tantissimi morti, tantissimi lutti. Hanno portato scontri con l’esercito e con i carabinieri.
Era un’impresa che non si sapeva dove volesse andare a parare: questa Sicilia non si sapeva se farla diventare, come volevano alcuni, una bandiera rossa al centro del Mediterraneo, oppure la 49esima stella degli Stati Uniti. Non si sapeva davvero perché si volesse l’indipendenza. So solo che ho vissuto giorni di angoscia vedendo passare colonne di armati dell’E.v.i.s., l’esercito volontario per l’indipendenza siciliana. Non era uno scherzo: sparavano sul serio. Quindi abbiamo già dato. E sentirne riparlare mi ripugna, mi rattrista e mi inquieta. Anche quando critico i modi coi quali l’Unità d’Italia venne realizzata nelle province del Meridione, penso che l’Unità sia stata un processo giustificato e irrevocabile.
Io sono assolutamente per l’Unità d’Italia.
uscita il 15/04/2011 con La Repubblica / l'Espresso a € 9,99 - Carlo Lucarelli
Adua: la sconfitta di un’utopia

Carlo Lucarelli racconta la prima impresa coloniale italiana e una delle prime memorabili sconfitte che l’esercito unitario subisce in territorio africano. Il fascino di Massaua e le prime emozioni del “mal d’Africa”, l’opportunità di una nuova Italia oltremare, di terre da vivere e abitare, di imprese industriali, di potere, sono il punto di partenza di quest'affascinante narrazione, attraverso cui scopriamo e riconosciamo alcune delle caratteristiche dell’essere italiani. La necessità dell’avventura coloniale, la sconfitta di Dogali e il conseguente trattato con il Negus Menelik fanno da sfondo alla guerra che si combatte in territorio eritreo e che porterà alla più grande sconfitta di un esercito europeo in Africa. È il 1896, la sconfitta di Adua, raccontata da Lucarelli anche nelle pagine del suo romanzo L’ottava vibrazione, diventa il simbolo di un’utopia interrotta.
Nello studiare l’Italia di allora, si trova tanto dell’Italia di oggi. Si riscopre il momento in cui avevamo il problema di confrontarci nel mondo, in un altro mondo che è l’Africa. Di non essere più una nazione fatta soltanto di italiani, con queste facce e con questi nomi qui. Insieme bianchi e neri, che ci chiamiamo Francesco o ci chiamiamo Menelik. Adesso, riprendere e studiare quel momento è una grande opportunità per capire cosa si fa e cosa non si fa quando ci si relaziona con l’altro. Dimenticarselo, lasciarlo nei libri di storia o nelle mostre degli specialisti, significa perdere un’occasione.
uscita il 22/04/2011 con La Repubblica / l'Espresso a € 9,99 - Melania Mazzucco
Emigranti: la ricerca della felicità

L’Italia dei primi del ‘900 assiste all’imponente fenomeno migratorio che spinge molti ad abbondare il Paese per cercare fortuna altrove. Il viaggio che porta i migranti oltreoceano è faticoso, lungo, vissuto in condizioni igieniche difficili e l’arrivo a Ellis Island, lo sbarco, le ispezioni mediche e la burocrazia americana, le tenement houses, le dure condizioni di lavoro e le difficili condizioni economiche e sociali deludono le aspettative degli italiani. Melania Mazzucco, che ha raccontato una straordinaria storia di emigrazione e di ritorni nel suo romanzo Vita, ci offre però una lettura diversa, certamente emozionante e unica, che aiuta a cogliere un significato più pieno del fenomeno: un atto di libertà, quello della migrazione, e insieme una grande opportunità, sia per chi parte, sia per chi resta.
uscita il 29/04/2011 con La Repubblica / l'Espresso a € 9,99 - Alessandro Baricco
Caporetto: il racconto di un’infamia

Il secolo comincia con la velocità, con l’affermarsi del progresso, del benessere e del rinnovamento sociale, tecnico, industriale. Poi arriva la Prima Guerra Mondiale, e tutto si ferma. Alessandro Baricco, in questo suo intervento, ci accompagna alla scoperta di quello che è stata la guerra di trincea per l’esercito italiano, non una guerra lampo come si pensava all’inizio, ma al contrario un lungo e logorante combattimento. Il 24 ottobre 1915, i tedeschi infliggono una delle più rovinose sconfitte al nostro esercito, quella di Caporetto. I soldati scendono dalle montagne, abbandonano le armi, nella convinzione che la guerra sia finita e si possa tornare a casa. Le ragioni di una sconfitta ma soprattutto la poesia di una pagina emblematica del nostro passato sono quindi gli elementi del racconto di Baricco. Le letture sono tratte da Questa storia.
uscita il 06/05/2011 con La Repubblica / l'Espresso a € 9,99 - Dacia Maraini
La vergogna delle leggi razziali

Nel 1938 l’Italia è ormai uno Stato a partito unico, il Partito Nazionale Fascista. Durante quell’anno vengono promulgate le leggi razziali, si logora il tessuto sociale e il razzismo diventa regola. Dacia Maraini racconta l’incredulità degli ebrei italiani di fronte all’affermarsi di un costume violento e repressivo, con cui tutti noi ancora oggi ci troviamo a fare i conti. Testimone diretta della brutalità del Fascismo che costrinse la sua famiglia ad espatriare in Giappone, e vittima lei stessa della reclusione in un campo di concentramento, la Maraini narra l’Italia di quegli anni e prova a spiegare cosa significa vivere un’esperienza di esclusione nel proprio Paese. Le pagine che accompagnano questo intervento sono tratte da Il treno dell’ultima notte.
uscita il 13/05/2011 con La Repubblica / l'Espresso a € 9,99 - Sandro Veronesi
Gli italiani invisibili del boom economico

Sandro Veronesi racconta il boom economico degli anni ’60 assumendo un punto di vista assolutamente originale: l’autore di Venite Venite B-52, ci mostra il “miracolo economico” in una delle sue facce meno note. In questi anni di improvviso benessere, mentre cambia la geografia edilizia, così come quella dei divertimenti, mentre il Paese vive un momento di rinnovata felicità e di slancio verso un nuovo progresso “democratico”, che porterà a una rivoluzione dei costumi e dei consumi, molti italiani iniziano a nascondersi al censimento e al fisco, occultando una parte dei propri beni e delle proprie ricchezze: il Paese scopre una doppia esistenza e comincia a correre su binari paralleli, di cui uno necessariamente in “ombra”. L’analisi di Veronesi sarà arricchita da alcuni contributi culturali eccezionali della nostra storia, come le pagine di Pasolini e i film di Scola e Risi.
uscita il 20/05/2011 con La Repubblica / l'Espresso a € 9,99 - Giancarlo De Cataldo
Il terrorismo e il caso Moro: un Paese interrotto

Gli anni ’70 rappresentano un decennio di grandi conquiste sociali: vengono approvati lo statuto dei lavoratori, la legge sul divorzio, la riforma fiscale, la scala mobile, e molte altre riforme di modernizzazione. Il Paese vive un momento di trasformazioni, di lotte, di nuovi sogni e nuove politiche. Per la prima volta il Partito Comunista e la Democrazia Cristiana stanno per stringere un accordo che li porterà a governare insieme il Paese. Ad interrompere i progetti e le utopie di questo momento arrivano le stragi terroristiche e il sequestro di Aldo Moro. Giancarlo De Cataldo descrive quest’Italia in balia delle contestazioni e della violenza, spettatrice di un dibattito politico che si inasprisce, coinvolta in una situazione sociale di grande tensione. Partendo dalle pagine di Romanzo criminale, De Cataldo si soffermerà sui misteri che ancora circondano il caso Moro e sulle conseguenze che il terrorismo ha avuto sull’Italia.
uscita il 27/05/2011 con La Repubblica / l'Espresso a € 9,99 - Francesco Piccolo
La televisione che ci ha cambiati

Francesco Piccolo, che conclude la maratona di 150. Le storie d’Italia, ci racconta in che modo la televisione ha cambiato l’antropologia degli italiani, trasformandoci da spettatori ad aspiranti protagonisti. Dalle prime lunghe dirette sulle tragedie italiane, all’avvento delle televisioni private, dai programmi di intrattenimento ai reality, la televisione, come racconta lo stesso Piccolo nelle pagine della sua Italia spensierata, diventa presenza di primo piano nelle nostre vite, condizionandole. Il decennio segna anche un progressivo avvicinamento tra la politica e i media, in una trasformazione che ci porterà all’epoca del partito della TV. L’incontro con Francesco Piccolo e la sua “Italia televisiva” rappresenta anche un’occasione per riconoscerci attraverso quello che abbiamo visto e amato, disprezzato e imparato, riflettendo su chi siamo diventati oggi.

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