Sinossi *:
L'Airone di Giorgio Bassani racconta l’ultimo giorno di vita di Edgardo Limentani, ricco possidente ebreo ferrarese. La giornata inizia presto, prima dell’alba, un’alba fredda e nebbiosa dell’inverno del ’47, quando egli parte con l’Aprilia per recarsi a una battuta di caccia in botte a Volano, nella bassa ferrarese. Edgardo è preda di una “difficoltà di vivere” che ci racconta lungo il viaggio scandito da soste: Codigoro, Volano, ancora Codigoro.
La giornata si conclude la sera, con il ritorno a casa e con il suicidio che gli appare come l’unico modo per trovare la felicità ponendo così fine ai “fastidiosi rumori della vita”.
I luoghi. I luoghi sono quelli della bassa: Codigoro, Pomposa e Volano: come sono oggi, com’erano nel 1947, anno dell’ambientazione della vicenda e anche com’erano nei primi anni ’60 in cui Bassani fece sopraluoghi e lunghi soggiorni scrivendo il romanzo.

Cast


Soggetto:
Giorgio Bassani (Romanzo "L'Airone")

Sceneggiatura:
Cesare Bornazzini

Musiche:
Amedeo Tommasi

Montaggio:
Paolo Muti

Fotografia:
Paolo Muti

Produttore:
Patrizia Ruberti
Giovanni Amadei

Organizzatore Generale:
Giuseppe Francone

TRAILER

Libri


Libro sul film "":
"L'Airone"
di Giorgio Bassani, 2008 pp, Mondadori, 1968
La vicenda si svolge in una domenica d'inverno del 1947.
L'avvocato Edgardo Limentani, ricco proprietario terriero, vive a Ferrara con la moglie Nives, per la quale ha ormai perso ogni interesse, la piccola figlia Rory e la madre. Ha deciso di dedicare la giornata alla caccia, in una valle del delta del Po. Lascia la casa all'alba, perché è atteso nelle prime ore del mattino da una guida, Gavino Aleotti, procuratagli dal cugino Ulderico Cavaglieri, col quale ha di recente riallacciato i rapporti dopo molti anni di silenzio.
Durante il tragitto è sopraffatto da un senso di malessere e di insoddisfazione sempre crescente, tanto che non partecipa alla caccia e lascia fare tutto alla guida, che riesce ad abbattere molti uccelli.

Sulla strada del ritorno Limentani si ferma a Codigoro, dove vive il cugino Ulderico, per pranzare in un ristorante gestito dall'ex-fascista Bellagamba, al quale vuole regalare le prede della caccia che ha ammassato sull'automobile. La vista dell'allegria degli altri avventori e il pensiero dei numerosi figli e della bella famiglia di Ulderico aumentano ancora di più il senso di repulsione verso la vita che si sta facendo strada in lui. Dopo un breve sonno in una stanza del ristorante per smaltire il troppo vino, Limentani, prima di ripartire, fa un giro per il paese. Davanti alla bottega di un imbalsamatore gli torna alla mente un airone ucciso durante la caccia e gli pare di sentirsi come il volatile, «senza la minima possibilità di sortita». Immaginandosi morto, Limentani si sente travolgere da «un'onda improvvisa di felicità» e decide che la sera stessa si toglierà la vita.

Tornato a Ferrara, si chiude in camera senza partecipare alla cena e si prepara accuratamente al gesto estremo.
Il romanzo si conclude con la consueta visita di Limentani all'anziana madre, che come ogni volta gli augura tranquillamente la buona notte.

prezzo di copertina: 8,00



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