Sinossi *:
La fiaccolata dal Monte Lussari si svolge all’imbunire del primo giorno dell’anno nuovo. Sono molte le occasioni in cui il fuoco accompagna le tradizioni della Valcanale: esso compare già il 5 dicembre affiancando i terribili e misteriosi esseri dei boschi, i Krampus che spaventano i bambini nelle strade e nelle case; il fuoco, per l’Epifania, riscalda i curiosi che aspettano la Pechtra Baba, strega o befana di questi luoghi. Fuochi vengono accesi, oggi, in grandi bracieri e diventano motivo di semplice festa paesana; intorno ad essi ci si riscalda, si intonano canti e ci si ritrova.
La montagna sembra quasi dischiudersi per accogliere questa lingua di fuoco, l’oscurità si fà da parte; improvvisamente la via è chiara, diventa finalmente sicura. Tante più fiaccole ci sono, tanto maggiore sarà l’incanto di questo dipinto che raffigura ancora oggi una storia d’altri tempi. E’ quasi una danza, danza di gioia, danza di destrezza in cui il singolo, l’uno, perde tutto il suo significato perché ciò che conta qui è l’insieme o meglio il segno, il tratto, la traccia che l’insieme riesce a disegnare… E’ quasi un’opera d’arte, un capolavoro di luce effimera presto destinato a scomparire. Qui il protagonismo non ha nessuna possibilità di espressione, il capolavoro si ottiene solo tutti insieme, l’eccellenza sarà solo dell’intero gruppo.



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