Sinossi *: Giuseppe della Giusta ci accompagna in una grande villa di preziosa pietra bianca, che si staglia placida e severa in un bosco di abeti e betulle. Sunto della tradizione architettonica italiana, resa austera nel solco degli insegnamenti di Friederich Schinkel, nasce per una famiglia di origine russa. Il raffinato occhio della macchina da presa cattura dettagli, matericità, luce, armonie e spazi, andando a evidenziare le relazioni progettuali che lo stesso della Giusta anticipa e sottolinea, raccontando lo scambio con i committenti avuto nel corso dei lavori. Insieme alla prestigiosa dimora e al suo pregio estetico, il suono del flauto e indizi di affezioni personali restano come indelebili tracce della vita privata e professionale dell’architetto milanese, mancato nel 2014. E sono destinate a suggellarne il ricordo.