Sinossi *: "Giungla" è il racconto di una follia, un documentario su chi non sa percepire il vero, il racconto di chi confonde il presente con il futuro. È la foresta che dimora nella nostra testa, il modo con il quale il nostro cervello immagina il tempo e costruisce la realtà. "Giungla" è il racconto di un’esperienza, di una relazione tra immagini suoni, tra un prato e l’interno di una casa, tra una donna che parla e un’altra che la riprende. Un percorso di guarigione, cui viene sottratto il lieto fine, una dissolvenza, un'esperienza, un paesaggio incerto e opaco. "Giungla" è voce e presenza fisica, è la schiena di una donna che intravediamo di sfuggita, sono ricordi che provengono da un altrove. "Giungla" è un bosco ed è anche una cucina, un luogo in cui l'aspettativa e il silenzio, il guardare e l’essere guardati si alternano generando una sottile tensione performativa.