Sinossi *:
Al Palazzo Grenoble ho uno dei miei ricordi più belli ed emozionanti: è lì che ho incontrato, l’unica volta della mia vita, il maestro Vittorio De Seta, prima che morisse. Presentava alcuni dei suoi corti documentari degli anni ’50. All’epoca, la mia percezione di questo luogo era limitata a questo: era il più grande centro culturale napoletano, o quantomeno, quello che proponeva gli eventi gratuiti di più alta qualità. Quando ho incontrato il console generale di Francia Christian Thimonier, ho scoperto un microcosmo inaspettato, dove tutti, francesi e napoletani, lavorano per perseguire l’obiettivo comune di fare politica attraverso la cultura. È così che è nata l’idea di raccontare i due archetipi narrativi del “console” e del “custode”, che in un luogo come l'Istituto francese di Napoli, non sono altro che due aspetti della stessa medaglia: una sintesi creativa di organizzazione francese e di generosa improvvisazione napoletana. Il console e il custode cerca di raccontare tutte le sfaccettature di questo luogo, che, più di un palazzo è un’accogliente maison.



ULTIME NOTIZIE