Sinossi *: l documentarista Pierluigi Bonfatti Sabbioni propone ad una rete televisiva commerciale con cui collabora da anni, la realizzazione di un documentario sulla città ideale di Sabbioneta, Le difficoltà sono molte ma le riprese procedono nonostante la mancanza di un aiuto operatore che risolve incaricando una sua amica precaria, alla fine dopo aver intervistato il personaggio fondamentale don Ennio Asinari (lo scopritore della tomba del duca Vespasiano Gonzaga e custode del Toson d’Oro) oltre a una lunga schiera di altre figure del luogo, a cominciare dalle guide turistiche fino a collezionisti incalliti e venditori stravaganti di cose antiche, si trova nella difficoltà di dare un finale convincente, infatti consegnerà la bozza del film con due finali, nel frattempo viene incaricato di intervistare una sua ex allieva di quando era stato insegnante in un liceo, la ragazza ora è diventata una fotoreporter coraggiosa, questo incontro lo mette di fronte alle sue debolezze, le stesse che gli avrebbero impedito di diventare un documentarista impegnato sui fronti caldi del mondo. Tuttavia di fronte a questa donna trova finalmente la volontà di ammettere di aver ingannato i suoi ex studenti millantando un coraggio che non possedeva. Questa ritrovata sincerità gli servirà per chiudere anche la collaborazione servile con la rete commerciale, in seguito al rifiuto di accettare il suo film, da parte della direzione di produzione. Il documentario lo finirà con le sue risorse personali
Note:
Nel docufilm compaiono in veste di attori Alan Beccari, Pierluigi Bonfatti Sabbioni, Manuel Bongiovanni, Martina Buttarelli, Mara Serini e vi sono interviste a don Ennio Asinari, Vincenzo Denti, Aldo Falchi, Maria Gobbi, Marcella Luzzara, Danilo Malacarne, Conte Michelangelo Moretti, Gisella Rossi, Vittorio Rossi, Giovanni Sartori, Alberto Sarzi Madidini, Aldo Vincenzi, Anna Volpi, Alberto Zanafredi.
Di grande interesse sono le interviste inedite a tre personaggi scomparsi da tempo: il pittore Paride Falchi, la guida turistica Secondo Lenzi, e il cultore di dialetto Tarcisio Tizzi. Inoltre ci sono interventi di Philippe Daverio, Francesco Mallegni e Luca Sarzi Amadè.