Sinossi *:
Lo scenario di questa storia è la baia di Cenderawasih, nella Papua occidentale Indonesiana. Nell’agosto 2002 il governo Indonesiano stabilisce nella baia la più estesa delle sue aree marine protette; 1,5 milioni di ettari di superficie blu in un fantastico scenario di foreste vergini, isolotti, atolli, barriere coralline. Sui "Bagan" (piattaforme galleggianti) vivono fissi dei pescatori, di solito Bajau del sud di Sulawesi: uomini di mare, capaci di galleggiare per mesi senza vedere la terraferma. L’abbondante esca viva attira l’attenzione di qualcun altro......lo squalo balena. E qui accade il miracolo. Qualcuno, anziché pensare ai soldi, che potrebbe ricavare dalla vendita delle pinne essiccate di questi giganti, rispolvera una tradizione antica, o forse nuova, chissà, forse nata in una notte di “A rak” (liquore locale) e di luna piena... la presenza degli squali balena attorno ai B agan è di buon auspicio, porta fortuna e garantisce pescate abbondanti. Anzi, qualcuno afferma che i giganti portino con sé tonni e carangidi, guidandoli verso il bagan . Gli Indonesiani sono per natura superstiziosi, e così iniziano a gettare qualche secchiata di pesciolini al gigante buono, che ricambia il favore stabilendosi nella baia. Lo squalo balena è il più grande dei pesci viventi, può raggiungere la lunghezza di 12 m. Si tratta di una specie circumtropicale, vale a dire che la troviamo in tutti gli oceani del mondo, limitata alla fascia equatoriale. L’amicizia nata a Cenderawasih tra il gigante e il pescatore, questo rapporto di simbiosi spontaneo tra due esseri legati al mare, ci dà un bellissimo esempio di come un’attività di sfruttamento possa trasformarsi in un’azione di protezione e conservazione.


Cameraman:
Daniele Iop

Adattamento testi:
Daniele Iop

Consulenza scientifica:
Massimo Boyer

Speaker:
Roberto Ceccato

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