Note:
Il Cortometraggio “Il Guardiano Notturno” è il risultato finale del progetto di Alternanza Scuola-Lavoro “Cinesofia”, che, nel corso dei mesi da dicembre a maggio, ha coinvolto alcuni studenti del Liceo Classico Statale E.Q. Visconti, del Liceo Scientifico C. Cavour e dell’Istituto Comprensivo E.Q. Visconti.
Il progetto, basato su una fusione di cinema e filosofia nell’affrontare temi quali i diritti umani e l’inclusione, si è articolato in tre fasi.
Gli incontri della prima fase, che si sono svolti nell’aula magna del Liceo “Visconti”, hanno previsto lezioni tenute dai Proff. Stefano Petrucciani e Luciano De Fiore dell'Università “La Sapienza” di Roma e dal Prof. Sergio Petrella del Liceo “Visconti”, unitamente a dibattiti che hanno coinvolto anche gli studenti.
La seconda fase, che ha avuto luogo presso il Cinema Farnese, si è articolata in incontri volti a fornire ai ragazzi nozioni di base sul mondo del cinema e sul linguaggio cinematografico, che sono stati gestiti da Luciana della Fornace e da Vito Zagarrio e moderati da Fabio Amadei e Riccardo Tavani, con la collaborazione di Giovannino Tittozzi.
Infine, è stato selezionato un gruppo di circa cinquanta studenti per la partecipazione alla terza ed ultima fase del progetto, che prevedeva la realizzazione di un cortometraggio finale. Gli attori protagonisti sono stati scelti attraverso delle audizioni, mentre gli altri ragazzi si sono divisi nei campi di: sceneggiatura, scenografia, montaggio, fotografia, costumi, fonici, assistenza alla regia, assistenza
alla produzione e giornalismo. Nell’approcciarsi ai loro ruoli, gli studenti sono stati guidati da Fabio Amodei, Riccardo Tavani, Fide Dayo, Alessandro Russo, Federico Biagioni.
Il cortometraggio è stato girato a Piazza Benedetto Cairoli (Roma), anche se il luogo scelto originariamente per le riprese era Piazza Vittorio, chiusa a causa di lavori. Era necessario, infatti, un ambiente che riflettesse una condizione di degrado quale quella denunciata dai manifestanti.
L’episodio rappresentato nel cortometraggio “Il guardiano notturno” trae spunto dalle teorie della giustizia elaborate nel ‘900 dai filosofi politici John Rawls e Robert Nozick, analizzate nel corso della prima fase del progetto “Cinesofia”. Nella stesura
del soggetto e della sceneggiatura, queste teorie sono state poi adattate alla società contemporanea e ad alcune problematiche di rilievo che la caratterizzano, quali la paura della diversità, la povertà urbana, l’emarginazione e l’alienazione di determinati gruppi sociali.
La teoria proposta dal filosofo e insegnante statunitense Nozick in “Anarchia, stato e utopia”, nel 1974, si fonda sul principio dell’ inviolabilità dei diritti naturali degli individui, su un individualismo antiutilitarista. Nozick, inoltre, professa l’idea di uno “Stato minimo” (il cosiddetto “minarchismo”), lo Stato “guardiano notturno” della tradizione liberale classica, che si limita ad impedire che gli individui si danneggino reciprocamente, rimanendo circoscritto alla funzione di protezione dalle aggressioni e di tutela dei contratti.
Nel cortometraggio, la teoria di Nozick è impersonata nel personaggio di Frida, la ragazza che interviene in difesa del barbone preso di mira dai ragazzi manifestanti e che, in risposta alla perentoria richiesta di un maggior interventismo statale avanzata da questi ultimi, evidenzia come il cambiamento della società debba provenire, invece, dagli individui stessi: è sufficiente, sostiene Frida, che gli interventi dello Stato siano ridotti allo stretto indispensabile.
La ragazza si scontra con le idee di Elia e del suo gruppo, i quali stanno manifestando contro il degrado della piazza per esortare lo Stato ad un maggior interventismo. Questa richiesta riflette, per certi aspetti, la concezione politica di John Rawls, enunciata in "Una teoria della giustizia" (1971). Rawls delinea un modello di Stato che garantisce l’eguaglianza di opportunità nelle attività economiche e nella libera scelta di occupazione e un minimo sociale, o per mezzo di assegni familiari e contributi speciali per malattia e disoccupazione o, in modo più sistematico, grazie a meccanismi come le indennità per i redditi più bassi: si tratta, dunque, di uno Stato che esercita un peso considerevole nelle vita dell’individuo.
Come nel modello statuale delineato da Nozick, anche nella città dei protagonisti vi è un “Guardiano Notturno”, simbolo dello Stato.
Il finale del cortometraggio è stato volutamente lasciato aperto: la rissa tra i due gruppi capeggiati da Frida ed Elia, il ragazzo che rimane ferito, la silenziosa comparsa del Guardiano Notturno e il finale allontanamento di tutti i presenti sono espedienti aventi la funzione di consentire allo spettatore di formulare un’interpretazione personale riguardo alla tematica affrontata.