Sinossi *: Nacquero a Messina nella stessa zona,chiamata Sicofanti (oggi via XXIV maggio) a pochi anni di distanza l’uno dall’altro. Antonello da Messina nel 1430; Smeralda Cofino - al secolo Santa Eustochia - nel 1434.
Compagni di giochi? Amici fin dall’infanzia? Probabile! Partendo da questa suggestiva ipotesi il film “Il pittore e la Santa: Antonello e santa Eustochia” scritto da Nino Giordano e diretto da Biagio Cardia (con la collaborazione di Giuseppe Majolino), intende porre all’attenzione degli spettatori la vita del più grande pittore siciliano del quattrocento, Antonello da Messina, orgoglio della nostra Messinità - seguendo la sua vita in parallelo a quella di Santa Eustochia fin da ragazzo, Antonello vuol fare il pittore: non cede all’insistenza del nonno che lo vedrebbe alla guida della sua attività mercantile; né del padre che vuole che prosegua la sua attività di manzonus e scalpellino. Estroverso, egli si dibatte tra l’aspirazione ad esplorare nuovi territori di conoscenza nel campo della pittura ad olio e il suo legame viscerale con Messina; tra le intriganti offerte di lavoro fuori dalla Sicilia e la profonda nostalgia per la città dello Stretto. Carattere molto riservato quello di Suor Smeralda, al secolo Santa Eustochia: la fondatrice dell’ordine delle Clarisse a Messina. Il film accompagna lo spettatore nei momenti più importanti della vita dei due protagonisti: la fanciullezza, con i loro sentimenti e i loro giochi; la giovinezza con le scelte di vita e gli ostacoli “familiari” da superare; la maturità: con Antonello, ormai padrone della nuova arte della pittura ad olio; con Santa Eustochia che nel monastero di Montevergine riconduce le sue consorelle all’autentico spirito francescano. E’ così che si possono cogliere tratti comuni alle due esperienze di vita: simbologie pittoriche che si ricollegano ai loro giochi fanciulleschi; ambientazioni di forte richiamo evangelico quali la Crocifissione , l’Annunciazione; e il quadro dell’Annunciata del palazzo Abatellis di Palermo: anello di amicizia tra i due e tematica centrale del film. In forma di fiction- in una miscellanea di colori, atmosfere, ambientazioni paesaggistiche ( come la località Pantano a Rometta; il porto di Messina, la chiesa di Santo Stefano di Salice e la presunta tomba di Antonello da Messina, a Santa Maria di Gesù Superiore di Ritiro) e con una sentita e nutrita partecipazione di un cast di oltre 40 persone, tra attori,scenografi, costumisti e fotografi - “Il pittore e la Santa” offre uno spaccato di vita del ’400 in Sicilia, proponendo - al di là del tempo e dell’importanza dei due protagonisti - la forte determinazione di due giovani nel perseguire le loro scelte di vita, ribelli al volere delle loro famiglie di origine.
Felici di poter trasmettere - in ogni momento della loro vita - il profondo amore per l’insegnamento di S. Francesco d’Assisi.