Sinossi *:
Cosa rimane di un pittore dopo la sua morte? Cosa genera la sua assenza nella sua casa e fra i suoi familiari, gli amici e i pittori? quanto può durare la volontà di mantenere viva la memoria di un artista?

Vincenzo Raccosta, allevatore di oche e pittore autodidatta, ha cercato per tutta la vita di fondere la sua passione per l’arte al suo amore per la terra. Una vita semplice e generosa, stroncata all’improvviso, che lascia sgomenti le sorelle e gli amici fra i quali molti pittori che da anni frequentano assiduamente il suo Casale di campagna: un luogo antico e inconsueto, un’oasi di pace e convivialità che Vincenzo è riuscito col tempo a trasformare in uno spazio di confronto e scambio di idee, fino a diventare sede di mostre collettive d’arte da lui intitolate “Artenaturalmente”.

Alla visione dei luoghi e delle tele, si sovrappone il racconto delle sorelle e degli amici pittori, a delineare un animo generoso e un po’ naif, il carattere di un uomo profondamente radicato ai valori dell’amicizia e dell’onesta, che si condensavano in un approccio etico di lavorare la terra e di tenere gli animali insieme alla sua vera passione, la pittura, che coltivava non senza difficoltà quando il suo lavoro di allevatore glielo consentiva: la volontà di imparare a dipingere secondo i consigli che chiedeva e riceveva dagli amici pittori, con le varie partecipazioni a premi e mostre di pittura.
Nonostante oggi il Casale sia senza il suo padrone, restano le tracce della sua presenza e le quattro oche che Vincenzo aveva risparmiato all’inevitabile sacrificio; restano i suoi quadri, la sua visione del mondo e la volontà delle sorelle di mantenere viva la memoria del fratello.

Cast

Con:
Vincenzo Raccosta

Soggetto:
Guido Bandini

Sceneggiatura:
Guido Bandini

Musiche:
Isacco Favazza

Montaggio:
Guido Bandini

Fotografia:
Piero Di Stefano

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