Sinossi *: Il villaggio dei disobbedienti è un film documentario che racconta una delle caratteristiche, forse la più originale, di alcune componenti del Popolo di Seattle: la capacità aggregativa dei ‘disobbedienti’ che permette di superare lunghe distanze e di ritrovarsi in ogni parte del pianeta dove si protesti contro forme di ingiustizia o dove si voglia dare un contributo propositivo per la costruzione di un mondo migliore. Il villaggio dei disobbedienti mostra, in due momenti, l’identità di una parte del Movimento dei movimenti: il primo è quello della protesta, registrato nel suo nascere nella ‘cittadella’ dello Stadio Carlini a Genova, dove i contestatori furono ospitati durante il vertice del G8 del luglio 2001; il secondo è invece quello delle proposte delle giovani generazioni raccolte all’interno del campeggio “Carlo Giuliani”, a Porto Alegre, in Brasile, in occasione del secondo Forum Sociale Mondiale. Insieme ai frammenti di vita, tra musica e assemblee, tra la preparazione del cibo e l’organizzazione delle manifestazioni, Il villaggio dei disobbedienti dà volto e voce alle molte anime, di cui poco si sa, del Popolo di Seattle: da Stefania che invita gli otto leader mondiali ad affacciarsi alla finestra per vedere quanti non la pensano come loro, al musicista Manu Chao che afferma che ormai l’unica rivoluzione possibile è quella che parte dall’individuo; da Xavier, sociologo di Barcellona, che descrive le reti del baratto come forma alternativa di economia sostenibile, a Giulia che parla di come ha raccolto i soldi per arrivare in Brasile e di come vive la sua esistenza da ‘nomade della protesta’. Insomma, un contributo per conoscere le idee, i desideri e i diversi modi di vita della nuova primavera dei movimenti.