Sinossi *: Alla fine degli anni Venti, un ricco borghese amante del cinema filma il suo viaggio in India. A partire dai suoi negativi, Gianikian e Ricci-Lucchi compongono un’analisi sensibile non solo dell’iconografia del turismo e dell’esotico, ma soprattutto dei poteri del cinema. I due cineasti svelano il discorso del potere coloniale, il vandalismo borghese, e restituiscono agli esseri filmati i corpi, i visi, i gesti, di cui la macchina da presa turista non voleva fare che delle cartoline.