Sinossi *:
I prati stabili sono una importante Banca della Biodiversità, dato che ospitano un elevato numero di entità animali e vegetali legate fra loro da una complessa rete di rapporti ecologici.

Dopo aver analizzato le situazioni in cui i prati si formano spontaneamente, e quelle in cui l’uomo ha contribuito a crearne nel corso dei millenni, il documentario analizza le varie tipologie presenti nella Pianura Friulana (NE Italia), dal punto di vista vegetale ed ecologico.

Quindi approfondisce la conoscenza della fauna dei prati, in particolare degli artropodi (es. sirfidi, lepidotteri e apoidei) e dei loro sistemi di alimentazione.
Un particolare attenzione è rivolta alle numerose specie di orchidee selvatiche.

Evidenziati i motivi per cui è importante mantenere le formazioni prative (motivo naturalistico, agronomico, storico culturale, paesaggistico, di conservazione del suolo e di accumulo di sostanza organica), il film riporta vari eventi che negli anni passati hanno comportato la distruzione di importanti superfici e le misure normative messe in atto in Europa, in Italia e nella Regione Friuli Venezia Giulia per tutelarli, come per esempio l’inventario e alcuni obblighi di conservazione.

Poiché ancor oggi non mancano eventi distruttivi, diretti o indiretti, l’autore segnala l’esigenza di una coordinata e preventiva azione, pubblica e privata, attraverso il coinvolgimento di volontari, con una adeguata informazione sui valori naturalistici, sui divieti e le sanzioni e sui contributi disponibili per i proprietari che falciano i prati.

Il film quindi segnala alcuni esempi virtuosi di cittadini ed associazioni che hanno contribuito alla tutela dei prati stabili, ed interventi pubblici di gestione e ripristino, mettendo anche in luce l’urgenza di maggiore impegno.

Oltre alla raccolta del seme per i ripristini ambientali, sono ritenute opportune varie iniziative a favore dei prati stabili, come l’acquisto di superfici, azioni di sensibilizzazione, prescrizioni per gli impianti fotovoltaici a terra, che solitamente poggiano su superfici erbose, ed i maneggi, ma soprattutto l’incentivo del taglio dell’erba dei prati abbandonati, grazie alla messa a disposizione di risorse umane per l’assistenza ai conduttori dei fondi a prato.

Il documentario infine indica le modalità di fruizione compatibili con la conservazione.
Poiché i prati stabili sono un piccolo grande patrimonio da tutelare, è indispensabile non perdere nemmeno un minimo tassello di quello che il tempo ci ha tramandato.
Facciamo tutti in modo che non accada.

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