Sinossi *:
Aslı Erdoğan è tra le più importanti autrici turche contemporanee. Scrittrice, giornalista e attivista, nel 2006 viene arrestata e accusata di propaganda verso un’organizzazione terrorista. Attualmente vive in esilio in Europa, lontana dalla sua terra.
I versi dei suoi componimenti poetici fungono da fili rossi in questa opera breve realizzata a partire da immagini d’archivio. I fotogrammi del passato - dal più lontano al più recente - diventano un pretesto, uno strumento di liberazione dei ruoli sociali e una denuncia alla repressione della libertà delle donne. Si parte dalla Turchia, ma a poco a poco siamo invitati a dimenticare i riferimenti geografici, in un flusso visivo e sonoro in cui le lingue si mescolano, le epoche e le memorie si sovrappongono e le identità svaniscono. I volti delle donne vengono volutamente offuscati, cancellati, interpolati con altre immagini: restano corpi che potrebbero appartenere a qualunque donna di qualunque società nel mondo, che rivendicano la propria presenza in tutte le ore e nessuna.

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