Sinossi *:
Nino Longobardi è un artista napoletano molto legato all’essenza più profonda della città. Il suo lavoro è in stretta connessione col senso della materia e della morte che è l’altra faccia, forse meno nota, di Napoli. A Nino Longobardi non interessa gridare un messaggio all’umanità, ma attraverso il percorso realizzativo articolato e vissuto delle sue opere, tenta di dare un senso e una forma, specialmente per se stesso, alla sua appartenenza al mondo napoletano. I calchi di Pompei sono l’emblema di questa sospensione di Napoli tra la vita e la morte, per la loro qualità indefinibile, la loro fissità, e l’impossibilità di classificarli come corpi o sculture. Per questi motivi sono parte integrante dell’esperienza e dell’ispirazione di Longobardi. Nino Longobardi partecipa al progetto della collezione Terrae Motus, con un’enorme tela nella quale dilata la propria esperienza creativa, senza bisogno di interpretare il tema del terremoto. L’artista, secondo Longobardi, porta con sé degli elementi che servono alla sua vita, ma sono anche a disposizione dell’umanità, se per questa hanno un senso. Ma questo in fondo non è necessario.



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