Sinossi *:
Una vita vissuta di corsa, fatta di scatti d’orgoglio (“non prendiamo lezioni dai comunisti”), di responsabilità (“se perdo il referendum sulla Scala Mobile mi dimetto un minuto dopo”), d’onore (Sigonella), di giustizia (aiuto al dissenso internazionale). Lasciando ai documenti, senza filtri, illustrare la rivoluzione giudiziaria del ’92, le ultime scene del film accendono il faro sull’esilio ad Hammamet, dal ’94 al 2000: “Io la considero la morte. Perché per me, la mia libertà equivale alla mia vita”.

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