Sinossi *: Giulio, ultrasettantenne che vive solo dalla morte della moglie, si sveglia annoiato come tutte le mattine. Quando realizza che è sabato si rianima. È il giorno della partita a carte con l’amico Osvaldo. Sfida che dura da 10 anni. È in svantaggio di 3 punti. L'ultimo sabato ha perso: «21-19 Gioco partita incontro» aveva sentenziato Osvaldo. Che rabbia. Glielo ricaccerà in gola quell’odioso sorrisetto. Giulio si prepara: si rade e fa un pranzo leggero. Alle 3 deve essere al bar teatro dello loro sfide. Da regolamento, chi non è presente alle ore 15 dell’orologio “ufficiale”, quello sopra al bancone, perde il punto di quel sabato. Alle 14:45 Giulio entra nel bar. Ad accoglierlo, un po’ sorpreso, è Gianni, il barista. Giulio si siede al solito tavolino e giocherella con le carte in paziente attesa. Sono le 15:05: il punto è suo. Ora ha solo 2 punti di svantaggio. Si asciuga una lacrima sulla guancia con il dorso della mano. Osvaldo non è venuto. Sa che non verrà neanche i prossimi sabati. L’amico/rivale è morto pochi giorni prima. Giulio, però, non può accettarlo. Non prima di aver conquistato i prossimi 3 punti ed essere passato in vantaggio. E poi? Una profonda tristezza sta per impadronirsi di lui, ma non può permetterselo. Non ora. Deve tenere duro e vincerà lui quella partita!