Sinossi *: Il terremoto del 6 aprile del 2009 in Abruzzo ha cambiato per sempre il destino di migliaia di persone. Costrette a vivere senza più punti di riferimento, in luoghi che non fanno più parte della loro memoria e immaginazione, hanno dovuto mutare d’improvviso abitudini, stili di vita, rapporti sociali e familiari.
Tra loro alcuni artisti, che hanno deciso di rimettersi in gioco prima di tutto come persone. Quello che unisce lo scrittore Enrico, la ballerina di Flamenco Ester, la restauratrice e pittrice Lorenza, l’insegnante e artista Licia e lo scultore ex giocatore dell’Aquila Rugby, Valter, è molto più che illoro perseguire un percorso creativo.
A unirli è il bisogno fondamentale di conservare le proprie radici, di riscoprire il loro senso di appartenenza, la volontà di tenere in vita un patrimonio di relazioni umane, memorie, arte e cultura che non deve morire.
E’ da lì che bisogna ricominciare per attingere anche nuovi slanci creativi, per tornare a sentirsi liberi di dare senso e certezze alla propria vita, di tornare a disporre del proprio destino, di sperare in un futuro possibile, per dare coraggio e prospettive ai giovani.
Ma forse L’Aquila oggi rappresenta con particolare evidenza i mali di tutta un’umanità sperduta, che cerca di reagire ad una crisi planetaria, un’umanità che ha assoluto bisogno di ritrovarsi e che ancora più di prima sente il bisogno di esprimersi, di trovare nell’arte la motivazione ad andare avanti.