Sinossi *: Un viaggio a piedi, senza mezzi meccanici, dai nervi di Roma centro fin' ai torrenti dei Monti Sibillini. Una festa analogica mobile nell’unica estate “senza eventi”, le strade vuote ondulanti delle aree interne: disoccupate, terremotate, innamorate, colte.
Camminare è una cosa strana: in sé stessa non è niente, a lungo andare è un’esplosione, a lungo andare si può sparire, precipitare in paesi piccolissimi, che si dicono continuamente morti eppure sono vivi. Ostinati e vivi.