Descrizione: (…) Eppure, pochi registi italiani possono annoverare, come Alessandro una messe di premi come regista pubblicitario, un esordio alla regia sul grande schermo, premiato con un David di Donatello, un secondo film che, solo per un soffio, non ha rappresentato l’Italia agli Oscar come miglior film straniero, candidature ai Nastri d’Argento come miglior regia e miglior soggetto.
Coraggioso e combattivo D’Alatri ha dovuto impegnarsi più volte per imporre e difendere le sue felici intuizioni che l’hanno portato a lanciare sul grande schermo dei personaggi televisivi di successo come Fabio Volo e Paolo Bonolis, musicisti come Moni Ovadia, Elisa ed i Negramaro. Nel corso delle chiacchierate, nonostante gli ostacoli incontrati, ho apprezzato il suo tono mai polemico o astioso nei confronti di chi non ha poi mantenuto le promesse date o gli ha messo i bastoni tra le ruote. Tra le tante immagini per descriverlo, ho pensato di prendere a prestito un’affermazione di Joseph Von Stenberg: “Che cos’è più importante per un regista? La domanda ritorna spesso e, prima di aver imparato che non ne vale va la pena di farsene troppe, ho chiesto a Marshall Neilan, uno dei più prestigiosi registi degli anni Venti, cos’era fondamentale per la regia. Senza esitare un solo istante mi rispose: “Trovare qualcuno che te la lasci fare.”
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