Sinossi *: Due atti, un prologo, un epilogo per raccontare la storia di un popolo, quello dei Sinti, della loro deportazione nella Polonia occupata, della loro reclusione nei campi di concentramento. Attraverso gli occhi di un manipolo di studenti, in un emozionante viaggio dal Museo del Deportato di Carpi, in treno, verso Auschwitz: ripercorriamo le loro origini, la loro cultura, la loro religione.
Le musiche non accompagnano ma parlano "seguendo il corso apparente del sole, alla ricerca dell'ombra della mia casa". Noi tra loro nel campo, loro tra noi sul treno per ricordare: Vladimiro con la sua camera e le sue antiche immagini, Luigi con le sue storie, Anita con i suoi balli, i ragazzi con la loro spontanea curiosità. In frammenti di passato e presente del popolo nomade ci immergiamo nella loro spiritualità, 'viviamo ogni giorno come fosse l'ultimo' lasciandoci con un senso vago di nostalgia, come le immagini sovraesposte di un viaggio senza confini.