Sinossi *:
Lu diavulazzu è un fantoccio alto 7/10 mt. c.a. realizzato imbottendo una struttura metallica di forma antropomorfa con stoppie, paglia e fogli di giornale:in seguito, questa viene rivestita di stoffe/carta di imballaggio e colorata con vernici a spruzzo, in modo da fargli assumere le sembianze di un demonio. U diavulazzu viene tradizionalmente rappresentato con un serpente (u sirpenti) nella mano sinistra mentre nella destra regge un tridente (a furca) sostituito, nell'ultimo falò, con un paio di manette identificate anch'esse quale "simbolo del male". A Caltabellota la costruzione di questo fantoccio rituale ha subito alternativamente fasi di ripresa e arresto e risulta esclusiva competenza dei giovani portatori el Comitato dell'Immacolata Concezione: il clima che caratterizza le fasi della costruzione del diavulazzuè contraddistinto infatti da un forte senso di appartenenza e ostentazione di virilità che si esplica sia nello sparo di petardi durante le fasi salienti dell'assemblaggio, sia durante il trasporto del fantoccio dal magazzino alla piazza che si snoda attraverso modalità verbali e gestuali analoghe al trasporto delle vare eseguito in altre significative ricorrenze del calendario cerimoniale locale. U diavulazzu viene montato sull'inferriata prospiciente la chiesa dell'Itria dove viene custodita la statua della Madonna Immacolata. Il giorno della festa, ntorno alle 18:00, la statua della Vergine viene vestita e incastrata sulla vara pronta per l'iter processionale tra le vie del paese: numerose sono le fermate della vara per la raccolta di offerte, accompagnate da frequenti e concitate acclamazioni alla Madonna. Appena il corteo processionale giunge di fronte la chiesa, viene dato fuoco al diavulazzu e l'Immacolata, depositata in terra in mezzo ai devoti, assiste anch'essa al rogo. Ordigni pirotecnici esplodono fragorosamente all'interno del fantoccio tra l'acclamazione dei presenti fino alla combustione totale del diavulazzu e il rientro della Vergine in chiesa.



Note:
L'immacolata a Caltabellotta (AG): Lu Diavulazzu.

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