Sinossi *: Siamo in tempo di Covid 19 che, portato alla massima gravità, ha sterminato la popolazione umana. Unico sopravvissuto è un uomo, un benzinaio che è riuscito a salvarsi rifugiandosi in casa senza mai avere alcun contatto con altri esseri umani. Il benzinaio riesce così a sopravvivere al covid 19, e crede di essere l'unico sopravvissuto sulla terra fino a quando ecco che scoppia l'orrore: scopre che un altra persona è in casa con lui. Lo sconosciuto manifesta la propria presenza nella casa del benzinaio spostando di volta in volta una vecchia bambola. Il Benzinaio crede di essere impazzito o di non ricordare di aver spostato la bambola, sino a quando scopre la verità e la presenza dell'estraneo. Anzichè essere felice e contento per non essere più solo, ecco che il benzinaio è preso dal terrore che l'altro sopravvissuto lo possa uccidere contagiandolo. Lo sconosciuto si avvicina a lui e il benzinaio terrorizzato, che possa perdere la propria vita, non muore di covid ( in quanto se lo sconosciuto è sopravvissuto è sano) ma dalla paura di morire. Ovvero di infarto.
Il cortometraggio riporta ai massimi livelli il comportamento e la reazione della razza umana in tempo di covid: la colpevolizzazione del prossimo, la paura del prossimo come "mostro e untore", atteggiamenti esasperati dal distanziamento e dall'isolamento. L'isolamento come unica salvezza e distruzione di ogni rapporto sociale, ma anche allontanamento da ogni logica e ragionamento.