Sinossi *: Malagente, visione che osserva distante e contemporaneamente si commuove per i defunti, scivola negli affetti familiari, nelle fantasie dei bambini, nel segreto mondo animale, perdendosi in una stella e da lì in un riflesso di luna. Vi è solo uno scoglio a cui aggrapparsi durante la tempesta, e questo è il dubbio esistenziale, come soliloqui sussurrati da chi non vuole del tutto ascoltarsi, che si sente già sconfitto ma che ancora fantastica come se si potesse capovolgere il dolore fino a farlo evaporare. Malagente non cerca “maledetti senza nome”, ma dà voce a coloro che si sono sentiti maledetti e che per questo avevano smesso di parlare.