Sinossi *: Mi chiamo Lidia Ascari ho fatto la monda cinque anni,
la mia mamma si chiamava Irma.
Mi chiamo Adelina Cesaretti ho fatto la mondina
assieme alle mie sorelle Begnamina e Oriana.
Mi chiamo Pizzetti Lina,
mia madre si chiamava Emma e ho fatto la mondina…
La canzone del gruppo musicale Fiamma Fumana testimonia una parte della nostra storia.
Le mondine in Piemonte esistono ancora, con i loro ricordi, le cascine dove lavoravano e l’eco dei loro canti.
Adesso il loro lavoro viene sostituito da trattamenti chimici, ma vi sono campi ancora che sembrano tappeti eleganti: alcune qualità di riso da semina hanno ancora bisogno di manodopera per la monda.
Viaggiando in macchina nelle sconfinate risaie sembra un sogno di quando ero bambina: piccoli gruppi di persone con cappelli rotondi di bambù, sono le nuove mondine che provengono dalla Cina.
Maurizio, risicoltore del vercellese, nell’intervista afferma che
C’è carenza di manodopera: ”In Cina la coltivazione del riso fa parte della loro cultura, è nel loro DNA, noi Italiani non siamo più abituati a stare ore ed ore sotto il sole al caldo rovente”.
Questa è anche la storia vista con gli occhi di Fong Fong, un ragazzino che d’estate vive in una cascina nel vercellese, del suo rapporto con Maurizio, i campi, il sole e i pesci.