Sinossi *:
"Maria di Isili" è l’illusione di uno spettacolo teatrale che però esiste solo quando si fa cinema.
I personaggi, trasposti dall’omonimo romanzo di Cristian Mannu (ed. Giunti), sono tutti morti e solo dentro la scena, tra i loro ricordi, ritrovano la vita. La memoria è quindi fuga dal palcoscenico, per ritrovare la natura che circonda Isili, che è lo sfondo di tutte queste storie dentro le quali si incastonano la realtà e le immagini del passato che arrivano da una Cineteca senza tempo.

Libri


Libro sul film "":
"Maria di Isili"
di Cristian Mannu, 128 pp, Giunti Ediztore, collana Le Chiocciole, 2018
Zia Borìca, che di neonati ne ha visti nascere tanti, capisce subito che quegli occhi così azzurri possono solo essere opera di un angelo o di un demonio. Sin da bambina Maria si distingue dal resto della famiglia: dalla madre vestita di scuro con lo sguardo fisso nel vuoto, dal padre che ha gli occhi neri più del camino sporco di fuliggine, dalla sorella maggiore Evelina che ha sempre un rosario in mano. Maria è ardente e sognatrice, e ha una dote speciale: sotto le sue mani il telaio è come un pianoforte, con cui dà vita ad arazzi meravigliosi, intrecciando sapientemente lana e rame. Un dono grazie al quale sembra destinata a un futuro felice, nel piccolo villaggio di Ísili, dove il vento che sferza le pietre delle case profuma di avena selvatica e rosmarino. Ma un giorno in paese arriva Antonio Lorrài, il ramaio, il gitano, bello come un principe delle favole sul suo cavallo nero. E per la prima volta Maria, che a sedici anni non ha mai baciato nessuno, si sente accendere come un fiore nel fuoco. Anche se Antonio sta per sposare la sorella Evelina, Evelina che lei ama profondamente, Evelina che aspetta un figlio da quell'uomo oscuro...
prezzo di copertina: 13,00



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