Sinossi *: Il guardiano dei bagni pubblici ai Mercati Generali, detto “il Verme”, non riesce a levarsi il vizio del gioco. Ogni giorno, non appena ha racimolato una piccola somma con gli oboli dei suoi avventori, si precipita a puntarla alle corse dei cavalli. Dopodiché ritorna avvilito al suo posto, maledicendosi. Deve anche saldare un vecchio debito con Mitraglia, responsabile delle contrattazioni ortofrutticole ai Mercati. Mitraglia è il cliente per eccellenza del pisciatoio, per via dei calcoli renali che lo costringono a orinare in continuazione e che sono, dopo i soldi, il suo chiodo fisso. Da Mitraglia dipendono le sorti del guardiano, che paventa un licenziamento da un giorno all’altro. Una volta sogna appunto di essere eliminato dal complesso produttivo dei Mercati, forse per essere sostituito con delle più pratiche porte a gettoni. E nel sogno organizza una ritorsione beffarda e doverosa su Mitraglia: quella di inscenare il proprio funerale, nel momento in cui l’altro avrebbe maggiormente bisogno di lui, per placare una colica. In realtà nemmeno Mitraglia se la passa tanto bene: lui stesso deve un sacco di soldi a Bruto, il suo braccio destro nelle riscossioni dei crediti. Un giorno viene fuori che sono stati sottratti dei fondi dalla cassa dei Mercati e tutti, compreso il corrotto direttore, sospettano di lui. Mitraglia si accorge troppo tardi della macchinazione che Bruto ha ordito alle sue spalle portandogli via i clienti, l’amante, la casa…