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"Cinema e Diversità", conclusa la due-giorni di Foggia


Conclusa la sezione "Cinema e Diversità" al Festival del Cinema Indipendente di Foggia.



Angelo Orlando regista del film "Sfiorarsi"
Dopo il convegno sono stati proiettati due film in concorso ...
Si è aperta con la proiezione di “I Giardini di Abele” di Sergio Zavoli la seconda giornata che il Festival del Cinema Indipendente ha voluto dedicare al rapporto tra la settima arte e le diverse forme di esclusione, emarginazione e diversità.
L’appuntamento, organizzato in collaborazione con il Dipartimento Misto di Salute Mentale Asl Foggia e la Cattedra di Psichiatria dell’Università, ha offerto approfondimenti e spunti di riflessione sullo stigma sociale, cioè sul pregiudizio e la discriminazione che colpiscono le persone affette da disturbi della mente.
All’intervento del professor Antonello Bellomo, Direttore del Dipartimento misto di Salute Mentale – che ha ripercorso le tappe più significative dell’approccio medico-scientifico alla malattia mentale in Italia negli ultimi cinquant’anni - ha fatto seguito la proiezione del documentario “I graffiti della mente” di Erika e Piernello Manoni.
In venti minuti il documentario racconta la storia di un paziente, Nannetti Oreste Fernando, che nei quattordici anni trascorsi all’ospedale psichiatrico di Volterra, incise 180 metri di muro perimetrale con la fibbia della sua divisa di degente. “In questi graffiti, N.O.F. 4, così come lui stesso si definiva, ha raccontato in questo libro di pietra tutta la sua vita e tutti i suoi deliri” ha raccontato ieri sera in sala la regista Erika Manoni. “L’ottanta per cento del muro ormai non esiste più: abbiamo voluto realizzare questo documentario per far conoscere un grandissimo produrre di arte, quell’arte che si definisce brut” ha spiegato la regista.
Di stigma sociale si è parlato anche nel videoblob “Mens sana in corpore divana, ossia bioniana” curato da Luigi Starace, che propone un collage di film che a vario titolo si sono occupati del rapporto terapeuta-paziente: proiettati spezzoni di “Parole, parole, parole” di Alain Resnais, “Otto e ½” di Federico Fellini, “Quattro pazzi in libertà” di Howard Zieff, “Io ti salverò” di Alfred Hitchcock, “Titicut Follies” di Frederick Wiseman e “Arancia meccanica” di Stanley Kubrick.
In chiusura anche l’intervento di Enrichetta Fatigato, responsabile del centro di documentazione “ilDock” della Biblioteca Provinciale “Magna Capitana”, che ha illustrato i servizi offerti dalla Biblioteca in tema di prevenzione allo stigma. La Biblioteca, infatti, sta promuovendo la seconda annualità del progetto “Cinema, Stigma e Diversità”. In particolare è stata allestita una vera e propria biblioteca virtuale, con tutti i riferimenti bibliografici on-line delle varie forme di stigma sociale.
Dopo il convegno sono stati proiettati due film in concorso: “Sfiorarsi” di Angelo Orlando e “Padiglione 22” di Livio Bordone. Presenti in sala i due registi e l’attore Giuseppe Antignati (protagonista di Padiglione 22) per il dibattito con il pubblico

07/02/2007