Settimo Appuntamento con Sguardi di Cinema Italiano
Proseguono gli appuntamenti con i lungometraggi in pellicola di "Sguardi di Cinema Italiano", la rassegna-cineforum organizzata dall'Associazione SGUARDI, diretta da Michele Suma e promossa dall'Assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia, dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Monopoli e dal Liceo Galilei di Monopoli.
Con la proiezione del prossimo 9 Marzo - Amore e Libertà – Masaniello - il cinema italiano chiede al suo pubblico se sia ancora possibile portare sullo schermo lavori di carattere storico in costume.
In anteprima nazionale, la risposta del regista Angelo Antonucci (presente in sala) non solo esaurisce la domanda, ma porta nuova linfa alla produzione italiana, rivisitando un genere cinematografico e dando nuova luce ad un avvenimento storico, una rivoluzione tutta partenopea, ancora oggi molto attuale.
Angelo Antonucci, laureato in Filosofia con tesi in Psicologia della Comunicazione Cinetelevisiva presso l’Università di Napoli, è intellettuale davvero poliedrico, capace di dedicarsi a pieno alla scrittura, alla produzione ed alla regia delle sue opere. Ha frequentato numerosi corsi di tecnica cinematografica ed il centro “Ipotesi cinema”, diretto da Ermanno Olmi. Antonucci esordì nel 1994 con il lungometraggio Strade - Le scelte della vita, presentato con successo in vari Festival ed acquisito da RAI International. Nel 1996 fa da produttore esecutivo al film Io tu e tua sorella con Leo Gullotta e Paola Onofri. Nel 1998, invece, seguì regia e sceneggiatura per Mediaset di Dio ci ha creato gratis, un’opera con Nino Manfredi e Leo Gullotta, ottenendo un notevole successo di audience. Dal 1999 il regista ha poi diretto corsi di “Recitazione cinetelevisiva e teatrale” e corsi di “Regia cinematografica e televisiva” presso l’Accademia dello spettacolo di Caserta. Dopo aver vinto il ”Premio Ente de Curtis” come miglior regista esordiente, nel 2001 dirige Fabio Testi, Clarissa Burt, Dan Mc Vicar in Sotto il cielo, ottenendo un grande successo al Festival Internazionale del Cinema di Salerno nel 2002. Lo stesso premio che ha poi vinto 4 anni dopo con Amore e Libertà – Masaniello, un riconoscimento di grande importanza, ottenuto al pari di opere pluripremiate e già note al grande pubblico (Notte Prima degli esami, Anche libero va bene), un premio a cui sono seguite numerose partecipazioni e riconoscimenti come al festival di Toronto, di Annecy (Francia) e Mons (Belgio).
Prodotto dalla Sunday Film International di Pasquale Capaldo con i contributi ministeriali, Amore e Libertà – Masaniello ha richiesto ben 2000 comparse per 8 settimane di riprese, con un budget di soli 4 milioni e 200mila euro. Sfondo della vicenda la Napoli del 1647, una città infiammata dalla rivolta contro lo strapotere del viceré spagnolo. Protagonista indiscusso di quella rivoluzione fu Masaniello (Tommaso Aniello di Amalfi), che il 7 luglio 1647 organizzò in Piazza Mercato a Napoli una rivolta popolare contro la tassazione sulla frutta imposta dal duca d'Arcos, viceré spagnolo di Napoli. Masaniello organizzò la presa della reggia, l'apertura delle carceri, i roghi dei registri delle imposte. Fu quindi promulgata una costituzione e Masaniello fu nominato Capitano Generale del Fedelissimo Popolo. Molti palazzi nobiliari furono dati alle fiamme ed il viceré fuggì dalla città. Masaniello fu poi arrestato, sembra con l'appoggio di Genoino, e condannato a morte. Ma Antonucci ci riserva un finale diverso, il suo Masaniello non è solo l'eroe di ieri, ma un esempio moderno ed un simbolo senza tempo del desiderio di libertà di chi - ancora ai nostri giorni - si ribella agli abusi del potere.
Un cast tutto d’eccezione per questa pellicola in costume: Anna Galiena, grazie al suo fascino ed alla sua profonda interpretazione, ben riveste i panni della ViceRegina; Sergio Assisi nel ruolo di Masaniello cercherà di bissare l’ottima interpretazione data sul set Ferdinando e Carolina della Wertmuller; la napoletana Anna Ammirati (Premio migliore attrice al 60° Festival Internazionale del cinema di Salerno, grazie alla pellicola di Antonucci) con la sua forza drammatica esplosiva è la moglie di Masaniello; Gabriele Lavia, nel suo primo ruolo in abito talare (Cardinale Filomarino) e Franco Nero, nei panni dell'arrogante Vicerè, arricchiscono con la loro esperienza e professionalità i loro personaggi.
“Mentre una Monopoli sensibile si interroga – afferma Michele Suma, direttore artistico della manifestazione - sul futuro di una città senza una sala cinematografica adeguata, la gente frequenta ancora di più il cinema Visconti, incantando, per numero di spettatori e per qualità di pubblico, i registi che accompagnano i loro lavori. Sarà un dolore per questa gente perdere la manifestazione”.
Appuntamento presso il Cinema Visconti (Monopoli – Via Rattazzi 98) con i due previsti spettacoli delle 18:00 e delle 20:30.
07/03/2007