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Note di regia del film "Fame Chimica"


Note di regia del film
Una scena del film "Fame Chimica"
Uno dei 5 ‘"progetti produttivi" sostenuti dal festival Filmmaker nel 1997 era il mediometraggio "Fame Chimica", diretto da Antonio Bocola e Paolo Vari.
Un esperimento di "docu-fiction" realizzato con i ragazzi del quartiere Giambellino di Milano, protagonisti e interpreti di se stessi. Il film ebbe un’ampia diffusione in un circuito di centri sociali e di associazioni di tutta Italia.
Cinque anni dopo gli stessi autori realizzano un lungometraggio di finzione, chiamato anch’esso "Fame Chimica", che è il punto di arrivo di quell’esperienza. Il nuovo "Fame Chimica" fa proprie alcune convenzioni narrative del cinema per raccontare da vicino il mondo dei ragazzi di periferia: la panchina in piazza su cui si ritrovano da anni, le acrobazie con gli scooter, la discoteca del sabato sera, le pastiglie che ‘si calano’, la vitalità esplosiva e le crude disillusioni che battono alla porta del loro avvenire. Sullo sfondo c’è la "loro piazza", il luogo dove sono cresciuti, divenuta nel tempo un accumulatore delle tensioni e dei conflitti che marcano la società italiana di oggi.
Un momento critico nel rapporto tra due amici (uno è un piccolo "pusher" di quartiere, l’altro un giovane lavoratore precario) fa emergere la vitalità istintiva e l’attaccamento di questi giovani a un mondo di valori contraddetto sistematicamente dalla pressione del mondo esterno, che li stringe in una morsa soffocante. Quando diventano consapevoli dell’inganno di una realtà senza sbocchi possono scegliere di arrendersi al senso di una sconfitta che sembra decretata dalla nascita oppure decidere di resistere ad ogni prezzo all’omologazione e alla perdita di sé.
La necessità di mettere in scena personaggi veri e credibili ha portato a valorizzare le qualità di attori giovanissimi o le caratteristiche di spontaneità e freschezza che appartengono a "non attori", come Marco Foschi, uno dei giovani attori più interessanti della scena teatrale attuale, Matteo Gianoli, attore non professionista che rivela un talento sorprendente, oppure Valeria Solarino, neo-diplomata alla scuola di recitazione di Torino diretta da Luca Ronconi. A loro fianco figurano attori di grande esperienza e sensibilità, come Teco Celio,
interprete tra l’altro di film di Kieslowski, Alain Tanner, Daniel Schmid, Francesco Rosi, Giuseppe Bertolucci.
Le musiche hanno un ruolo fondamentale in un film di giovani e per i giovani. Luca "Zulù" Persico - il leader dei 99 Posse - ha assunto la direzione artistica delle colonna sonora e ha coinvolto musicisti come Pino Daniele, Al Mukawama, Zion Train, il gruppo ‘E Zezi, Subsonica, Ludovico Einaudi, Royalize e altri che con lui danno vita a una colonna sonora vicina alla sensibilità giovanile e capace di sottolineare emotivamente il senso e l’atmosfera del film.
Il film è girato in Super 16 trasferito su 35 mm., con una fotografia a cavallo tra naturalezza e intensità emotiva curata da Mladen Matula, direttore della fotografia di fiction, documentari e pubblicità formatosi a Zagabria.
Il montaggio, che punta a valorizzare lo sviluppo emotivo del racconto, è a cura di Maurizio Grillo, montatore di diversi corti, documentari e filmati pubblicitari.

Antonio Bocola e Paolo Vari