Note di regia del film "Nessuna Qualità Agli Eroi"
In questo noir esistenziale rimane diffuso, in me prima di tutto e nello spettatore mi auguro, un profondo senso di pietas verso questi personaggi. Personaggi in allarme, mai paghi della loro esistenza, viaggiatori inquieti, disponibili all’incontro e spiazzati da ciò che l’incontro riserva loro, sospesi nella ricerca di un senso alla propria vita ma anche naufraghi solitari nel rifluire di un passato, segretamente taciuto, e sorpresi dalla verità che li raggiunge casuale e inevitabile...
Bruno e Luca fanno dell’odio e del conseguente senso di colpa il punto di partenza e di arrivo della loro tragica ribellione personale. Luca, figlio sconfitto. Bruno, padre mancato, destinato ad essere sempre e solo figlio...
E poi c’è Anne, moglie di Bruno, che assiste impotente al vortice depressivo del marito nonostante si ostini a guardare alla vita e a Bruno, con disarmante tenerezza e materna protettività, nello slancio tutto femminile di ottenere un’irraggiungibile felicità.
Sono tutti alla ricerca di definitive risposte. Ma cercare non significa necessariamente trovare.
È molto arduo poter dire chi in questo film veramente riesca a salvarsi. Salvarsi da se stessi, dalla propria solitudine, dai ricordi, che sono spesso lancinanti ferite.
Anche nel mio film d’esordio, La spettatrice, che viceversa analizzava una depressione tutta al femminile, ho cercato di rispettare fedelmente questa linea. Porre domande, non avere la presunzione di dare risposte. Avvicinarmi con pudore e sensibilità al dolore dei personaggi, che per me sono prima di tutto persone. Rispettare le loro incapacità, stando al loro fianco. E, soprattutto, non giudicarli mai...
Paolo Franchi