Il "Viaggio di Lizzani" di Francesca Del
Sette alle "Giornate degli Autori"
Il lungo viaggio nel cinema del grande regista Carlo Lizzani, descritto nel documentario biografico "
Viaggio in Corso nel Cinema di Carlo Lizzani" di Francesca Del Sette, ha fatto la sua prima “fermata” ieri alle
Giornate degli Autori -
Venice Days.
Presentato dal famoso critico e amico di lunga data di Lizzani, Tatti Sanguineti, quello che colpisce subito del documentario è il calore e l’entusiasmo con il quale tutti gli intervistati parlano del regista, da attori come Giancarlo Giannini e Franco Nero al premio Nobel Dario Fo.
Sebbene lui stesso realizzatore di documentari su registi come Luchino Visconti e Roberto Rossellini (con il quale ha iniziato la sua carriera facendo l’aiuto regista), Lizzani ha detto di essersi emozionato molto nel vedere il film, nel vedere la sua vita raccontata, e che nonostante la ricchezza del materiale raccolto (compreso un inedito “making of” trovato in Australia di "
Achtung! Banditi!"), sente che c’è ancora molto da dire, e ancora tante persone e fatti di cui parlare.
Giornalista trasformatasi in regista, Francesca Del Sette ha detto che trovare persone che cantassero le lodi di Lizzani è stato facile, e che ha potuto girare oltre 40 ore di sole interviste. Quello che è stato difficile, invece, è stato ottenere materiale di archivio dei film inseriti, la maggior parte dei quali, secondo Lizzani, nelle mani di “banditi” detentori dei diritti: “
Ecco quello che sono: veri banditi, alla Provenzano. Ce n’è stato uno in particolare che mi ha fatto pensare che alla mia età avrei ottenuto gli arresti domiciliari e che quindi avrei potuto ucciderlo!”
Lo humour di Lizzani è una delle ragioni per le quali Francesca Del Sette insiste che l’ottantacinquenne regista non è anziano, ma “
giovane nello spirito e contemporaneamente antico, per tutta la conoscenza storica e culturale trasfusa in lavori che sono un riflesso diretto del suo essere”. La scelta da lei operata sulla struttura, l’utilizzo del flash forward nel documentario, riflette questa impressione, in quanto “
tutto quello che Carlo ha espresso nei suoi film è poi avvenuto in Italia, a livello politico e culturale”.
Vero e proprio Work in progress, del quale Sanguineti ha sottolineato il continuo mutamento di forme, questo viaggio attraverso la vita di un uomo straordinario è anche il ritratto di uno degli ultimi “ponti” rimasti tra il cinema di ieri e quello di oggi, in grado di influenzare i registi di tutto il mondo, compresi quelli delle future generazioni.
01/09/2007