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A Carlo Lizzani il premio per il miglior libro di cinema dell'anno


Consegna sabato 29 ad Agrigento, dove l'Efebo d'Oro ha inaugurato la Mostra dedicata ai costumi dei film girati in Sicilia a cura di Giulia Mafai.


A Carlo Lizzani il premio per il miglior libro di cinema dell'anno
Va a Carlo Lizzani il premio con il quale il Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani segnala, come ogni anno ad Agrigento, il "Miglior Libro di Cinema". Alla sua 25esima edizione, infatti, il Sngci ha deciso di segnalare non un tradizionale saggio sulla cinematografia ma un libro che ha il sapore di una ricerca storica e insieme di un percorso interiore tra il cinema e la vita di un grande autore. "Il mio lungo viaggio nel secolo breve" di Carlo Lizzani - pubblicato da Einaudi - è infatti, a giudizio dei giornalisti cinematografici: "L’appassionata ricostruzione, anche storica, di una vita che s’intreccia con la Storia e l’inedito viaggio intellettuale di uno straordinario cronista che, in un continuo gioco di rimandi al passato e alla vita vissuta, racconta l’Italia con gli occhi del cinema militante". Menzione per l’attrice Paola Gassman prestata alla scrittura con il libro "Una grande famiglia dietro le spalle", edito da Marsilio. La consegna sabato 29 Settembre ad Agrigento nell'ambito dell'Efebo d'Oro che ha intanto anticipato la serata delle premiazioni inaugurando la mostra dei costumi "rubati" ai film girati in Sicilia, ideata da Corrado Catania e curata da Giulia Mafai. Nella rassegna, "Dal Gattopardo ai Viceré", tra gli altri, l’abito di Claudia Cardinale e il frac di Paolo Stoppa ma anche il costume di scena di Pietro Cammarata in "Salvatore Giuliano" di Rosi e quello di Laura Antonelli in "Malizia". E, ancora, i costumi di scena per la coppia Benigni/Braschi nel film "Johnny Stecchino". Infine, in anteprima, i costumi ottocenteschi de "I Viceré", ancora inedito, indossati da attrici di diverse generazioni come Lucia Bosè e Cristiana Capotondi.

Il Mio Lungo Viaggio nel Secolo Breve
Autore: Carlo Lizzani
Editore: Einaudi
Anno: 2007
Pagine: 334, illustrato, brossura
Prezzo: 17,50
Trama: Dagli anni della formazione intellettuale tra i cinefili del Cineguf all'approdo nell'orbita della fronda e della lotta politica. Dallo sconforto del dopoguerra in una Roma dove il cinema è agonizzante, alla scoperta di una nuova frontiera di cultura europea in una Milano bohémien. Dalle prime prove come sceneggiatore e aiuto regista con Rossellini in "Germania Anno Zero" e nella stesura di "Riso Amaro" di De Santis, così l'autobiografia di Carlo Lizzani è una ricostruzione minuziosa delle tappe fondamentali di un cammino accidentato: tra fedeltà alle istanze estetiche ed etiche di un cinema risorto dalle macerie della guerra e apertura verso i generi più disparati; tra impegno politico attivo nelle file del PCI e bisogno di narrare, da un osservatorio privilegiato e libero, il recente passato così come le stagioni più calde di un presente tutto da decifrare. Tra faticosa ricerca di sotterfugi per aggirare le strettoie di una censura occhiuta e i contraccolpi di un maccartismo strisciante; tra radicali ripensamenti sotto l'urto dei movimenti contestatari e neoavanguardistici, e riassestamenti, infine, per non soccombere dinanzi al diktat del mercato. Il tutto rievocato attraverso un gioco continuo di rimandi al passato (custodito in lettere, note di diario, articoli, interventi) e riflessioni sul presente.

21/09/2007, 20:11