Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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Intervista all'attrice Cristiana Capotondi sul film "Come Tu Mi Vuoi"


Intervista all'attrice Cristiana Capotondi sul film
Che cosa le ha interessato di piu’ di questo film?
Cristiana Capotondi: Dover interpretare un personaggio che all’inizio è molto distante da me nell’aspetto fisico era una sfida, una scommessa accettata per sperimentare una forma diversa anche di recitazione. In seguito all’incontro con Riccardo di cui si invaghisce Giada subisce un cambiamento interiore che si riflette a livello esteriore: è stato piuttosto complicato rendere in scena questa ragazza di umili origini che per amore cerca di trasformarsi, in un primo momento non volevo che la sua femminilità si riagganciasse solo a fatti estetici e ho cercato di studiare e rendere anche il suo stato d’animo psicologico. Quando lei si rende conto che così come gli appare Riccardo non la considera affatto attraente Giada cerca di somigliare a un modello di persona che sia in teoria in grado di incuriosire quel ragazzo di cui si è invaghita perdutamente e così cambia, “sposando” senza remore proprio quel mondo dell’apparire che ha sempre detestato, pieno di figli di papà viziati, di culto dell’immagine e di esibizionisti.

Quale e’ stata la difficoltà maggiore nell’accostarsi al suo personaggio?
Cristiana Capotondi: Dare a Giada una sua verità, considerando il fatto che si tratta di una ragazza molto differente da me: lei cambia completamente il suo modo di essere pur di compiacere e conquistare l’uomo che ama, ma poi si rende conto che nella vita si può anche scegliere di avere degli ideali senza incarnarli con determinazione violenta e chiusure nette. Col tempo tra lei e Riccardo nascerà una storia d’amore e i due troveranno un punto d’incontro reale ma questa favola di una brutta che diventa bella per conquistare l’ uomo che ama tende più alla commedia amara: come in tutte le favole, però, ci sarà il momento del distacco e del lieto fine che passano attraverso una vera e propria rivoluzione delle rispettive storie personali. In un primo tempo lei è un tipo chiuso e riservato che vive in maniera esagerata ed eccessiva i suoi ideali perchè tende ad affermare con veemenza le proprie idee pensando di detenere la verità assoluta. Detesta la mondanità perchè non vi può accedere ma poi si rende conto che quel mondo la affascina perchè le permette di arrivare al suo amore e si “vende”, capisce meglio i meccanismi che detesta ma li utilizza per arrivare ad un risultato concreto. Ad esempio vorrebbe fare l’assistente universitaria e non ce la fa perché ha un aspetto insignificante ma verifica che appena si trasforma in una ragazza piena di fascino il suo professore le dà subito l’incarico. Una volta realizzato che anche la bellezza è uno strumento (è un po’l’idea de “Il diavolo veste Prada”, dove la protagonista cambia e fa di tutto per conquistare la benevolenza della sua direttrice), Giada la usa per conquistare Riccardo ma il meccanismo alla base di tutto e’ che se non lo fai davvero per te stessa fai degli enormi passi indietro perchè non ti ci ritrovi comunque.

Come si e’ ritrovata con Nicolas Vaporidis?
Cristiana Capotondi: Benissimo, c’e’ stata una novità ed una bella evoluzione del nostro rapporto, in scena e fuori: in “Notte prima degli esami” avevo lavorato poco insieme a lui ma avevo capito che tipo di preparazione avesse, apprezzando la bella sintonia che si era creata tra noi. Quando l’ho ritrovato l’ho vissuta meglio perchè in questa occasione abbiamo avuto diverse scene insieme e c’è stata una maggiore profondità perché non stavamo raccontando più degli adolescenti ma dei ragazzi più grandi, sia pure con quella leggerezza tipica delle relazioni tra giovani. Giada è talmente ansiosa, nervosa, generosa coinvolta dentro le cose che fa caparbiamente- anche sbagliando- che non è possibile non tifare per lei, ma anche lui si rende conto che il mondo è qualcosa di diverso rispetto ai propri confini dorati, possiede dentro di sé un certo germe che però tace e che viene risvegliato dalla profondità forse eccessiva della ragazza, opposta alla propria eccessiva leggerezza. Alla fine si crea un punto di incontro e, smussati gli angoli dei rispettivi e difficili caratteri, i due si ritrovano a metà strada. Lui dimostra il proprio cambiamento reale ed io regalo al mio personaggio una maggior cura di me, sia pure conservando la stessa fisicità, anche simpatia, leggerezza ed ironia, tutte doti che all’inizio lei non aveva.

Perchè il pubblico dovrebbe essere sollecitato a vederla in questo film? Cosa troverà d’insolito?
Cristiana Capotondi: Gli spettatori potrebbero essere incuriositi dal fatto che è piuttosto insolito e curioso all’interno del nostro cinema, il procedimento per cui un’attrice si trasforma in una donna brutta all’inizio, per poi tornare strada facendo, ad essere bella. E poi questa storia può starci nella vita di ognuno, c’è una commedia in cui trovare vari elementi diversi, i personaggi sono curati, insomma si tratta di un film di giovani ma con diversi livelli di lettura. Nicolas poi è comunque un bel ragazzo, anche lui sta cercando un’evoluzione personale attraverso ruoli inediti e sono convinta che questo film sarà un banco di prova per entrambi e diverrà il nostro portafortuna.

08/11/2007