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Festival dei Popoli: report 19 Novembre 2007


Scenari sociali molto diversi raccontati dalle pellicole italiane presentate in giornata alla 48. Edizione del "Festival dei Popoli". Sorprende il racconto degli abitanti dell'Eurotel di Merano del regista Giuseppe Tedeschi: un piccolo saggio di antropologia moderna.


Festival dei Popoli: report 19 Novembre 2007
Il regista di "Eurotel" Giuseppe Tedeschi a Firenze
La giornata di lunedì 19 novembre si apre al "Cinema Gambrinus" con la proiezione del documentario "Urgon" di Frediana Fornari, che narra la vita dei carcerati dell'Isola della Gorgona, colonia penale dal 1869 ed oggi penitenziario aperto. La regista fotografa l'immobilità della vita di un manipolo di "reclusi", che svolgono le loro attività di panettieri, pescatori, allevatori, elettricisti, artigiani nell'arco di giornate interminabile dove nulla muta. Il passare del tempo è scandito solo da dei ritmi sempre uguali nell'attesa di scontare una pena più o meno grave. Il titolo del documentario è ripreso dall'antico nome dell'isola dell'arcipelago toscano, dedicato alla mitologica medusa dalla chima di serpenti e dalla sguardo pietrificante. Dopo la proiezione del film sono intervenuti al dibattito con il pubblico il montatore Andrea Cocchi e la produttrice, nonchè aiuto regista Chiara Rolandi, poichè Frediana Fornari è attualmente impegnata sul set del suo nuovo lavoro in Nicaragua. Per il Concorso Internazionale è stato proiettato il documentario di Claudio Pazienza "Scènes de Chasse Aux Sangliers", lavoro molto sperimentale sulla morte del padre dell'autore. Il film è più una narrazione dello stato d'animo dell'autore che un documentario vero e proprio. Lo spettatore si ritrova sullo schermo lo stato d'animo di una persona ferita per il dolore provocato dalla morte di un caro e fatica ad immedesimarsi. Antropologicamente molto interessante il secondo documentario del Concorso Italiano della giornata fiorentina "Eurotel" di Giuseppe Tedeschi. L'Eurotel di Merano era un albergo molto frequentato negli anni '60-'70 oggi diventato un condominio per gli irriducibili turisti dei tempi d'oro, ma specialmente per molte persone che popolano il residence. Il regista mette a fuoco la vita di molte persone che oggi frequentano l'ex albergo, che sembrano estranei l'un con l'altro, tanto che sembra rimanere ancora un luogo di passaggio. Il meltin pot sociale è variegato, dall'extracomunitario all'anziano playboy. Tedeschi riesce abilmente a disegnare un quadro sociale molto preciso ed a mostrare un'umanità di un nucleo di persone che si arrangiano a vivere in appartamenti molti piccoli (una media di 30 metri quadrati) ma con un'immensa dignità.

19/11/2007

Simone Pinchiorri