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Note di regia del film "Questa Notte è Ancora Nostra"


Note di regia del film
L’Amore al Vapore
Il film è interamente ambientato a Roma, in particolare nel quartiere multietnico di Piazza Vittorio. Le riprese sono iniziate ad agosto 2007 per concludersi dopo 8 settimane. Racconta la divertente storia d‟amore fra un ragazzo italiano e una ragazza con gli occhi a mandorla e la famiglia tradizionalista cinese di seconda generazione. Una vicenda sentimentale molto attuale perché si svolge sullo sfondo di una Roma coinvolta da un fenomeno nuovo e poco raccontato: quello degli immigrati di seconda generazione (nel nostro film sono descritti i cinesi). Sono ragazzi e ragazze, figli di stranieri, che oramai hanno gli stessi sogni, gli stessi comportamenti e gli stessi sentimenti dei ragazzi italiani, ai quali sono molto più simili rispetto ai loro genitori.

Nicolas a Lezione di Cinese. Valentina Cinese negli Occhi, Italiana nel Cuore
Il cast nasce dalla volontà di raccontare comicamente e sentimentalmente questi due mondi, quello italiano e quello cinese, messi a confronto-scontro. Abbiamo scelto Vaporidis poiché ci sembra molto dotato per la commedia e soprattutto è un attore simbolo di una generazione di ragazzi che si riconoscono nelle sue storie. La protagonista è stata scelta fra almeno cento ragazze cinesi. Trovarla bella, brava e che recitasse in italiano, sembrava una chimera. Volevamo, infatti, non pregiudicare la verità del racconto con il doppiaggio. Dopo due mesi è comparsa lei, Valentina Izumì, al suo primo film importante. E noi abbiamo esultato! Valentina si è mostrata capace di interpretare i sogni e, soprattutto, il conflitto di una ragazza cinese negli occhi, ma italiana nel cuore.

Un Film Corale e “De Core”
L‟allegria del film è assicurata dalla presenza degli altri attori, che rendono questo film corale e “de‟ core”. Massimiliano Bruno, con la sua fisicità prorompente e la sua ironia, spesso si contrappone comicamente a Vaporidis, suo amico nel film e nella vita. La scelta di Bruno, accanto a Nicolas, produce un piacevole corto circuito che funziona sul personaggio interpretato da Nicolas (Massimo), rendendolo più originale e ironico. Due amici burloni fanno di tutto per inseguire un sogno, ma uno di loro si innamora e complica le cose, ecco un altro modo possibile per raccontare la trama. D‟altro canto il rapporto di amicizia tra Jing e Maria, interpretata dalla bella Ilaria Spada, mostra chiaramente quanto la seconda generazione cinese sia fatta da ragazzi lontani dagli usi e costumi dei loro genitori. E sono proprio i genitori a non volere questa integrazione. Non la vuole di certo Rita (Paola Tiziana Cruciani), mamma di Ilaria e proprietaria di un bar che è per lei un avamposto romano in un quartiere cinese. Per il padre di Nicolas abbiamo voluto Maurizio Mattioli, un attore con mille sfumature capace di far ridere ma anche di commuovere, sempre pronto a metterci del suo per arricchire il personaggio. Nel film Mattioli è in polemica costante col mondo cinese compiendo una sua personale crociata per gli spaghetti de grano duro contro quelli de soia.

I Camei: fra la Soia e il Ragu’
"Questa Notte è Ancora Nostra", raccontando in chiave di commedia l'integrazione fra etnie diverse, ripete con ingredienti differenti (ora riferiti al mondo giovanile) alcune caratteristiche di "Incatesimo Napoletano", il nostro film di esordio. Lì una coppia di napoletani veraci mal tollerava la nascita “surreale” di una bambina a tutti gli effetti “milanese” che odiava il ragù e amava il panettone; qui invece il confronto fra il mondo cinese e quello italiano produce scintille. In entrambi i casi si tratta di film sullo spaesamento all‟interno dello stesso paese e fra mondi diversi. Un lungo lavoro di documentazione e di osservazione ha preceduto il film portandoci a contatto con la comunità cinese di Roma, di Milano, di Prato e di Napoli. Si tratta di una comunità complessa attraversata da profondi cambiamenti dove i ragazzi sono simili a quelli italiani, con in più il rispetto e il peso della tradizione familiare. Molti cinesi di 20 anni ci hanno risposto con un accento romano purissimo. Ci hanno confessato che vanno a scuola di cinese per non scontentare i loro genitori che “ci tengono” alla tradizione. Ci hanno accolto con i loro jeans sdruciti, gli zainetti, e gli stessi modi spicci tipici dei ragazzi italiani. Come dire che sono ragazzi con due anime, a Roma divisi fra le mura aureliane e la muraglia cinese, a Napoli fra la soia e il ragù.