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Intervista all'attore Edoardo Leo


In occasione della conferenza stampa di apertura della 5. Edizione del Magna Graecia Film Festival abbiamo incontrato l’attore Edoardo Leo già vincitore nel 2005 con “Taxi Lovers” del Premio come Miglior Attore.


Intervista all'attore Edoardo Leo
Gianvito Casadonte ed Edoardo Leo al MGFF
Osservando il suo curriculum si scorrono diverse pellicole di genere, ultima delle quali “L'Anno Mille”. Pensando alla grande stagione del cinema gi genere che tra i ’60 e i ’70 ha spopolato fino ad essere apprezzata e conosciuta oltre Oceano, pensa che sia possibile un reale ritorno, magari con qualche innovazione?
Edoardo Leo: Ho avuto la fortuna fin dagli inizi della mia carriera di interpretare ruoli in polizieschi, poliziotteschi o fantasy. Il problema reale è quello del budget. “L'Anno Mille” ha avuto una grande risposta di pubblico arrivando ad incassare 600 mila euro ed è stato acquistato in Russia. Il cinema di genere oggi si può fare. E’anche vero che secondo me esiste un solo genere che è il “bello” . Siamo stati maestri per molti anni e in questo momento di smarrimento non so se il genere può salvarci. Certamente esistono dei registi che sanno riproporlo bene e interpretarlo come ad esempio Garrone.

C’è una leggenda attorno alle tue origini di attore. Pare tu fossi destinato a giocare a calcio e poi grazie ad un curriculum falso tu ti sia ritrovato su un set...
Edoardo Leo: Si, si è tutto vero. Fino a 22 anni facevo il calciatore e pensavo fosse quello il mio futuro. Ad un certo punto la cosa si è involuta e si è aperto un altro mondo. Ero un amante del cinema, un assiduo spettatore e il curriculum falso è stata una fortunosa occasione per entrare in questo campo. Ora sono ormai quindi anni che faccio questo mestiere e forse sto cominciando a ripagare la fortuna.

Negli anni passati ha trionfato al “Magna Graecia Film Festival” come miglior attore e tante sono state le sue partecipazioni ad opere prime. Come riesce un attore a proporsi e riproporsi in esperienze sempre nuove e fresche?
Edoardo Leo: C’è stato un momento in cui ne ho interpretate davvero tante, ma in realtà ora non ne sto più girando perché la crisi ha investito anche loro. Se ne fanno sempre meno e spesso un regista riesce ad esordire solo dopo aver passato la soglia dei 35 anni che è un gap terribile paragonandolo alla realtà estera.

E del tuo esordio in regia cosa ci racconti?
Edoardo Leo: Ho cominciato a fare la regia due anni fa con dei videoclip e ho proposto la puntata pilota della serie “Ne Parliamo a Cena” al Roma Fiction Fest, che ha avuto un successo di critica. Parallelamente stavo portando avanti una sceneggiatura che avrei dovuto fare come attore e il successo di Roma mi ha spinto a fare il salto deitro la macchina da presa per un lungometraggio. Stiamo in una fase molto dedicata della produzione ,ma anticipo che il film sarà ambientato in Calabria.

E tornando a prima, sarà un film di genere?
Edoardo Leo: Sembrerà una commedia molto amara ma un capovolgimento finale la porterà in una direzione abbastanza inaspettata e mi auguro che porti l’intero film verso il genere “bello”.

20/07/2008, 22:58

Antonio Capellupo