Note di regia del film "Machan"
L’impulso di realizzare "
Machan" nasce dalla scoperta di un fatto realmente accaduto, e assolutamente assurdo, che mi ha fatto venire voglia di affrontare la questione delle politiche sull’immigrazione dell’Occidente in maniera non didattica, ma piuttosto umoristica. La graduale accettazione da parte dell’Occidente della necessità di offrire asilo ai “rifugiati politici” (cosa che comunque non avviene ancora in maniera appropriata) è stata anche accompagnata da un aumento della demonizzazione di tutti coloro che desiderano entrare in Occidente allo scopo di migliorare la propria qualità di vita; coloro che oggi vengono etichettati come “finti rifugiati” o “immigrati clandestini” sono diventati da un lato il bersaglio di politiche miopi sull’immigrazione , e dall’altro vittime di trafficanti di esseri umani avidi e senza scrupoli.
Le politiche che regolano l’immigrazione in Occidente, spesso basate su sistemi a punti che valutano la “desiderabilità” o “l’utilità” di coloro che fanno richiesta di trasferimento, sono generalmente gestite solo a vantaggio del paese ospitante ma vanno direttamente contro le necessità dei paesi di origine di molti immigrati.
Le suddette politiche hanno contribuito a “rubare” ai paesi in via di sviluppo personale qualificato, che si tratti di medici o ingegneri, a favore di un Occidente che per decenni ha investito in modo inadeguato nei settori dell’istruzione e della formazione professionale. Inoltre queste politiche ignorano il valore che il lavoro degli immigrati meno qualificati ha per le economie occidentali e come le rimesse in patria dei lavoratori immigrati siano un ben piu’ efficente sistema di trasferimento di ricchezza rispetto a qualunque forma di aiuto internazionale.
Il film, ispirato ad eventi realmente accaduti, ci permette di affrontare questo delicato argomento in maniera umoristica, ricordando al pubblico la situazione disperata nei paesi di origine di tanti “illegali” che vediamo per le strade delle nostre città, e il fatto che ciò che li spinge a sbarcare sulle nostre coste non è il desiderio di sfruttare la nostra generosità ma quello di poter mantenere coloro che sono stati costretti a lasciare a casa.
Uberto Pasolini