Mostra di Venezia 2008: report 1 settembre / Birdwatchers
(La Terra degli Uomini Rossi) di Marco Bechis
TERZO FILM ITALIANO IN CONCORSO ALLA 65esima MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA
Marco Bechis
Birdwatchers – La Terra degli Uomini Rossi
Lido di Venezia, 1 settembre.
Terzo film italiano in concorso, Birdwatchers del regista italo cileno Marco Bechis si è oggi guadagnato applausi scroscianti e momenti di grande commozione.
Una delle indio protagoniste, Eliane Juca Da Silva, durante la conferenza stampa è scoppiata in lacrime spiegando che il film ha rappresentato una grande opportunità per la sua gente e che c'è bisogno di maggior rispetto tra le diverse culture del mondo.
Il film, ambientato nel Mato Grosso (Brasile) dei nostri giorni, racconta la storia di un gruppo di indios Guarani - Kaiowa che lottano per riconquistare la terra loro sottratta da fazenderos annoiati e prepotenti, rivendicando le terre che abitano da secoli.
La pellicola nasce da un riflessione sulla situazione reale degli indios costretti, soprattutto a causa di una selvaggia e violenta deforestazione, a vivere all'ombra dei bianchi, in zone di riserva.
Il contatto tra i due mondi è, però, inevitabile e gli appartenenti ad essi si indagano, si guardano, si esplorano anche attraverso la passione sentimentale.
Marco Bechis in conferenza stampa è stato diretto ed efficace e si è detto sorpreso dalla velocità con cui gli indios hanno imparato a muoversi davanti alla macchina da presa.
Ha aggiunto di averci voluto dare una loro immagine diversa da quella che siamo abituati a vedere di indios tutti archi, frecce e piume, puntando sulla loro anima e sulla loro moralità e integrità religiosa.
Il regista si è detto certo che il mondo ha bisogno di uno scambio di sapienza e di saperi, oltre che di rispetto e conoscenza reciproci.
Nel cast accanto ai 200 indios, tra cui spiccano Ambrosio Vilhalva ed Eliane Juca Da Silva (che si è commossa, come già detto, in conferenza fino alle lacrime per spiegare la complessa situazione in cui versa il suo popolo) ci sono anche Claudio Santamaria e Chiara Caselli.
Il film è pieno di spunti e tematiche più che mai attuali, dal tema dell'altro, del diverso da noi fino a quello dell'invasione e delle conquiste territoriali. E ancora, il tema del suicidio (Bechis ha spiegato che il suicidio non è infrequente fra i giovani indios perché lo vedono come una via di fuga e, in qualche modo, di vittoria) e quello dell'attrazione – anche fisica – tra realtà completamente differenti. L'urlo finale di uno dei ragazzi protagonisti dopo l'omicidio del capo assomiglia a quello di un uccello ferito, che non vorrebbe più volare, ma che non è disposto a darsi per vinto.
Una curiosità: le musiche barocche che fanno da colonna sonora all'opera sono di Domenico Zippoli (missionario del '700) e di Andrea Guerra e sono state ascoltate per la prima volta in occidente solo 13 anni fa.
Anche se recente, Birdwatchers (pur essendo un'opera italiana) è già un film fondamentale nella cinematografia brasiliana e potrebbe candidarsi alla vittoria, anche se la partita è ancora lunga.
01/09/2008, 19:03
Claudia Verardi