Note di regia del documentario "Predappio in Luce"
Alcune ferite ancora aperte della recente storia nazionale prendono vistosamente corpo recandosi a Predappio. Gli amministratori stessi sono in difficoltà nel gestire il peso di una memoria che sovrasta le loro forze e coinvolge “mitici” pellegrinaggi da tutta Italia. Una memoria irriducibile, scolpita con forza nel ventennio grazie alla grancassa del Luce, a centinaia di servizi fotografici sulla “città del duce”, a migliaia di articoli e pubblicazioni sulla famiglia di Mussolini. Predappio in luce cerca di scavare nel passato prossimo confidando proprio nel sistema dei media, revisionando immagini e paesaggi sonori apparentemente “documentari”, sottraendo quei film al “naturale” flusso verbale di stentoree voci over. Un tentativo di scrutare gli abissi della Storia che si avvale di un incontro/scontro con voci e suoni non referenziali (lontano dal film storico tradizionale, segnato dal privilegio della voice over onnisciente). Nell'affastellarsi di frammenti fortemente evocativi – proclami, inaugurazioni, discorsi del duce o dei suoi gerarchi - da musiche e suoni sperimentali, il racconto lineare riemerge solo a tratti, con le testimonianze dei due storici, profondi conoscitori delle tematiche affrontate.
Marco Bertozzi