Guendalina Zampagni: "Quell'Estate è una commedia
dolce e amara, tenera e dura come è la vita"
"Quell'Estate" è il suo film d'esordio alla regia dopo essere stato aiuto regia dei film di Aurelio Grimaldi, Lisa Romano, Marco S. Puccioni, Alberto Bassetti, Francesco Suriano, Leonardo Giuliano, Costanza Quatriglio. Cosa ha preso da queste esperienze per realizzare il suo lungometraggio?
Guendalina Zampagni: La mia lunga esperienza di aiuto regista è stata fondamentale, tutto quello che so sulla realizzazione di un film l’ho imparato sui set dei registi con i quali ho lavorato. Posso dire che ogni regista mi ha insegnato qualcosa, anche quando la collaborazione non è stata delle migliori ho imparato quello che per me un regista non deve fare, e non è cosa da poco. Per esempio per riuscire a realizzare il mio film in quattro settimane con una buona qualità ho dovuto lavorare molto per avere sempre le idee chiarissime sul set, il piano delle inquadrature sempre ben definito, con i tempi che dovevo rispettare per ogni scena e con gli attori che sapevano già tutto avendo sempre provato con loro il giorno prima: questo importante insegnamento l’ho appreso da Aurelio Grimaldi con il quale ho realizzato molti film a basso budget e girati in pochi giorni!
"Quell'Estate" è ambientato nella sua regione, la Toscana. Cosa ha voluto mettere in risalto di questa terra?
Guendalina Zampagni: La Toscana e la maremma sono terre a me care, per esempio la casa dei protagonisti è di mia sorella Viola che gentilmente e gratuitamente ha lasciato che la invadessimo per 9 giorni. Quando si gira un film e soprattutto il primo trovarsi in una terra e in una casa famigliare dà una sensazione di protezione e sicurezza molto piacevoli. Inoltre la maremma, e i paesini di Pari, Casal di Pari e Paganico sono luoghi immutati nel tempo, ben curati e immersi in una natura selvaggia, cose rare da trovare ed è stato bello poterle far vedere in un film.
Cosa ha cambiato nella sceneggiatura originale del film di Tommaso Avati?
Guendalina Zampagni: Ho approfondito i ruoli femminili, soprattutto la madre, ho aggiunto alcune scene tra Matteo (Jacopo Troiani) e Giulio (Michele Cesari) ed ho levato alcuni aspetti religiosi della famiglia. Per esempio i nostri protagonisti tutte le volte che si mettevano a tavola pregavano prima di consumare il pasto. Questa cosa è talmente estranea alla mia educazione che non sapevo come renderla vera e quindi ho deciso di eliminarla. E anche sulla morte del padre, Alessandro Haber, ho fatti grossi cambiamenti rendendola fulminea e spietata.
Come ha scelto il cast del film ed in particolare Jacopo Troiani, giovane cantante passato anche dal Festival di Sanremo?
Guendalina Zampagni: Haber e Pamela mi sono sembrati fin da subito perfetti e per fortuna hanno accettato le condizioni “disgraziate” economicamente del nostro film. Diane Fleri l’avevo vista nel film "
Mio Fratello è Figlio Unico" ed è stato bellissimo quando ha detto sì. Per il ruolo di Jacopo Troiani ho fatto molti provini e poi quando ho trovato Jacopo non ho avuto dubbi. Non sapevo che cantasse così bene durante tutte le riprese, solo dopo mentre montavo il film ho scoperto che era stato preso a Sanremo ed è nata l’idea di farlo cantare nel film.
"Quell'Estate" è una commedia sulla famiglia e sulla vita, il racconto di una estate che cambierà gli equilibri dei Rienzi...
Guendalina Zampagni: Sì è una commedia dolce e amara, tenera e dura come è la vita. In un solo mese di vacanza i nostri protagonisti vivranno esperienze ed emozioni che gli faranno vedere la vita in maniera diversa e soprattutto loro saranno alla fine diversi. In questo film ci sono personaggio di varie età e tutti a loro modo cercano amore e lo incontreranno in maniera diversa da quello che avevano sognato, previsto e cercato.
Come è avvenuto il processo produttivo del film?
Guendalina Zampagni: È stato lungo e sofferto, ci siamo fermati tra le riprese e il montaggio per problemi economici e delle volte ho temuto di non farcela a portarlo a termine, ma tutto bene quel che finisce bene, certo è che ogni cosa è stata conquistata a piccoli passi e con grande tenacia. Il prossimo passo è trovare una buona distribuzione, speriamo bene!
Quali sono i suoi progetti futuri?
Guendalina Zampagni: Ho già alcune sceneggiature nel cassetto che mi piacerebbe realizzare ma chissà se e come e quando riuscirò a farlo. Nel frattempo continuo a fare l’aiuto regista, ho due figlie, devo lavorare!
Come considera l'attuale panorama cinematografico italiano?
Guendalina Zampagni: Sono fiduciosa, non sopporto chi parla male del nostro cinema. Purtroppo per fare un buon film ci vogliono soldi, questa non è un’arte povera e questo manca. Molti produttori italiani non credono nel nostro cinema e non investono, fanno i film solo con i soldi del Ministero e sono troppo pochi per fare un prodotto importante.
06/11/2008, 15:13
Simone Pinchiorri