Note di regia del documentario "Il Quinto Mondo"
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Il Quinto Mondo" nasce con la volontà di documentare una campagna elettorale che si prevedeva infuocata dopo cinque anni di governo Berlusconi e dopo che l'opposizione aveva trovato il modo di ricompattarsi in uno schieramento esteso e variegato. La nuova legge elettorale, voluta dal centro destra, aveva però eliminato le preferenze annullando di fatto il valore della campagna elettorale dei singoli candidati. Proprio per questo Francesco Martone aveva deciso di trasformare il suo viaggio nell'isola in un'occasione di ascolto della cittadinanza, più che di propaganda.
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Il Quindo Mondo" si è così trasformato lentamente in un film sul malessere, sulla delusione, sulla disillusione. Da un lato la Sardegna e i suoi problemi irrisolti e dall'altro Rifondazione e i suoi militanti divisi sul senso della svolta governativa. Nel corso del documentario l'attenzione lentamente si sposta dai problemi della Sardegna ai problemi della Sinistra, fin quasi a farli coincidere nel comizio finale di Porto Torres (città operaia per eccellenza) dove si sostituiscono sul palco in fretta e furia i vessilli dell'UDEUR con quelli di Rifondazione sullo sconfortante sfondo di pochi timidi spettatori.
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Il Quinto Mondo" è una definizione che ci ha dato un elettore sardo: abbiamo scelto questo titolo per dipingere la Sardegna e i suoi problemi, ma anche per raccontare un Paese che non trova più risposte dai vecchi simboli ideologici.
Luca Bellino