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Note di regia del documentario "Chippers"


Note di regia del documentario
Il film, della durata di 52 min., intende illustrare la storia attraverso l’intervento di alcuni personaggi che ci raccontano aneddoti e vicende personali da cui si evince una particolare storia d’emigrazione. E invita a riflettere su alcune questioni attuali come il fondersi di identità’ culturali e nazionali diverse tra loro.
Infatti, il film offre allo spettatore un ritratto, in parallelo, della comunità d’origine e quello di una città moderna europea, Dublino, che l’ha accolta, oltre a spiegare alcune dinamiche attraverso cui, come spesso accade, e’ sufficiente l’iniziativa del singolo perché essa possa avere ripercussioni su di un’intera comunità.
La costruzione di Chippers si avvale di immagini di repertorio raccolte dagli archivi della TV Irlandese RTE e girate alla fine degli anni 60 sul fenomeno di costume, di filmati super8 che restituiscono il sapore della vita dell’emigrato e di approfondite riflessioni da parte di alcuni studiosi accademici, esperti dell’ argomento. E’ dunque un film costruito con dovizia di materiali e che affascina lo spettatore a piu’ livelli.
La struttura narrativa e’ costruita intorno a Barbato Borza e ai suoi sforzi per ricercare vecchie foto in bianco e nero. Le foto che Borza mostra ci raccontano una storia durata più di un secolo. Le raccoglie con l’aiuto di personaggi come Angelino. Ne riceve alcuni nel suo ufficio e nel negozio di famiglia, dove i parenti lo aiutano a sistemarle.
Questa raccolta si traduce in un’esposizione che ha luogo nel Dublin Castle, sede amministrativa nel centro della città, dove fino agli anni ‘70 gli italiani si recavano a chiedere il permesso di soggiorno.

Nino Tropiano