Fondazione Fare Cinema
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Note di produzione del film "Questo Piccolo Grande Amore"


Note di produzione del film
Fin dalla prima ideazione del film, un paio di anni fa, la scelta produttiva e artistica di Matteo Levi e Giannandrea Pecorelli è stata quella di non realizzare né un musical, ovvero con i protagonisti che cantano, né, come nei musicarelli, utilizzare le canzoni esclusivamente come riempitivo di scene o a commento delle scene stesse. Nella stesura del trattamento di Ivan Cotroneo, il percorso raccontato nell‟album di Claudio Baglioni nonché i testi delle canzoni hanno costituito, molto probabilmente per la prima volta nel cinema italiano, un punto di riferimento analogo a quello che si utilizza quando un libro o un racconto vengono adattati per il grande schermo. In particolare le canzoni che compongono il disco hanno tutte un punto di vista maschile con un preciso io narrante (qualche esempio: “Mi trovo a correre come un dannato non ho più fiato non so dove andare… Io ti prendo come mia sposa… Quella sua maglietta fina tanto stretta al punto che mi immaginavo tutto… In licenza son tornato e son qua per comprarmi dei blue jeans al posto di questa divisa e stasera poi le faccio una sorpresa”) per cui l‟elaborazione del soggetto è partita dalla creazione del personaggio femminile, disegnata sulla copertina del disco e raccontata con brevi quanto efficaci indicazioni fin dalla prima canzone (“la maglietta scollata, una faccia pulita”). Le canzoni, con la voce di Claudio Baglioni, pertanto entrano nel film con la stessa valenza di un io narrante, di una voce fuori campo del protagonista, rimandando e sottolineando i suoi stati d‟animo, le sue speranze, il suo amore. In accordo con Claudio Baglioni, la sceneggiatura valorizza l‟ambientazione fortemente romana del disco, con canzoni che tracciano un percorso facilmente riconoscibile sia nei titoli delle canzoni (da “Piazza del Popolo” a “Porta Portese”) sia nei testi (“E lungo il Tevere che andava lento lento noi ci perdemmo dentro il rosso del tramonto”) e riflette e racconta i sogni e la vita di chi a 18/20 anni, al di là dell‟epoca in cui vive, pensa sia possibile cambiare il mondo attraverso un amore travolgente.